Sabato scorso a Teramo è stato spezzato il silenzio di un territorio ed è stato riaffermato il tratto identitario più genuino dell’Abruzzo. Teramo ha scritto una pagina locale ma anche regionale come già accaduto in passato contro il terzo traforo e l’ampliamento dei Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso, contro il Centro Oli di Ortona e contro Ombrina Mare, manifestazioni e relative vittorie che fanno dell’Abruzzo la Regione con il maggior numero di parchi nazionali in Europa. L’Osservatorio era stato giudicato uno strumento debole perchè dialogante, riflessivo, troppo poco demagogico per il dibattito attuale e per aver convocato, dopo 6 mesi di non risposte istituzionali, una manifestazione pubblica realizzata in meno di un mese. Come comitato Arci siamo appagati, non solo come organizzatori e componenti di una così eterogenea formazione di associazioni, ma soprattutto per avere partecipato al risveglio di una città stanca ma non rassegnata. Queste sensazioni si respiravano nella piazza conclusiva della manifestazione perchè erano più di 10 anni che non si mobilitavano oltre 3mila persone a Teramo.
In questi ultimi anni molte organizzazioni hanno coperto i vuoti che una politica piccola, autoreferenziale, aveva generato e questa manifestazione, preceduta dalla riunione dei sindaci della provincia con l’impegno a presentare un ricorso al tribunale amministrativo contro l’esperimento Sox, ha riaffermato il primato della politica. Le richieste di trasparenza, partecipazione e sicurezza restano sul tavolo ma invitiamo tutti coloro che hanno responsabilità di governo, ed hanno marciato sabato con noi, ad una piena assunzione di responsabilità a partire dal Presidente della Provincia, dai Sindaci e il Presidente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Mentre la Regione ancora non risponde alla richiesta di apertura come uditori al tavolo tecnico per la messa in sicurezza del bacino, dopo solo 3 giorni dalla manifestazione l’Osservatorio è stato contattato dal Segretario generale dell’Autorità di Distretto Idrografico dell’Italia centrale, Erasmo D’Angelis, che ha sottolineato come «sia fondamentale il coinvolgimento delle associazioni nel tavolo nazionale nato per discutere della messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso».
L’Osservatorio rappresenta quella piazza ed è indubbio che una chiave del successo risiede nella scelta che ha portato alla sua costituzione, superando gli strumenti adoperati fino ad oggi, in particolare dal movimento ambientalista tradizionale.
Un ruolo inaspettato e per questo dirompente ha avuto il successo dell’Appello Pubblico degli Artisti dell’Acqua con l’intervento dal palco dell’attrice Grazia Scuccimarra e che siamo certi proseguirà in futuro con gli aderenti protagonisti di un’iniziativa unitaria. Dal canto nostro, consapevoli che non può esistere cultura e partecipazione se non ci sono le condizioni sociali minime per vivere le proprie città, siamo soddisfatti di come questa volta Teramo abbia risposto positivamente.