Dichiarazione di Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci
Nel mirino di Salvini adesso ci sono i rom. D’altra parte già se ne parlava nel “contratto di governo”, quando si minacciava di smantellare i campi.
Ora, dopo la provocazione delle impronte digitali del suo predecessore Maroni, Salvini, non potendoli cacciare tutti come vorrebbe, li vuole contare, per schedarli e controllarli meglio. Poco importa che in Italia sia vietato il censimento su base etnica (che periodo buio ci ricorda una simile proposta!) e che non solo i rom italiani non possano essere cacciati ma nemmeno gli altri, essendo o cittadini comunitari o apolidi.
In tutto stiamo parlando di 200 mila persone, secondo le stime dell’opera Nomadi, una percentuale insignificante rispetto ai quasi 60milioni abitanti del nostro Paese.
Ma per il capo della Lega l’importante è spararle grosse, avere ogni giorno un titolo sui giornali, anche quando è costretto a correggere un po’ il tiro, come in questo caso, e a non parlare più di censimento ma di “ricognizione”. Persino il suo alleato Di Maio, schiacciato più che mai dall’attivismo propagandistico di Salvini, è infatti costretto a battere un colpo e a spiegargli che “se è anticostituzionale non si può fare”.
Intanto il dibattito corre sui social, tanto qualcuno che gli dà credito e lo applaude si trova sempre, purtroppo.
Ma in questo modo il livello di civiltà del nostro Paese si abbassa ogni giorno di più.