Makerspace, biblioteche sperimentali, spazi rigenerati, community hub, residenze d’artista e Fablab. Ma anche librerie di comunità, cinema indipendenti, biblioteche di nuova generazione, luoghi occupati che rianimano interi quartieri, spazi per concerti che organizzano scuole e seminari, sale da ballo che di giorno sono co-working, condomini che diventano gallerie d’arte.
Quella che attraversiamo è una crisi culturale permanente, in cui gli spazi di cittadinanza attiva vengono ridotti e ostacolati. Moltissime organizzazioni, anche molti dei nostri circoli, cercano di sopravvivere e rispondere a questa crisi, attraverso azioni collaborative e reti culturali.
Per conoscere questi spazi di confronto, di scontro e di trasformazione e per poterli sostenere, superando ostacoli economici e pratici e condividendo strumenti, conoscenze ed esperienze, cheFare, agenzia per la trasformazione culturale, lancia una Call to Action, una chiamata a contarsi e riconoscersi per tutti quei luoghi che stanno producendo cultura dal basso e che non vogliono più essere considerati minori, secondari, accessori.
Per partecipare: https://che-fare.com/call-to-action/