Si apre alla vigilia della Festa della Liberazione l’edizione 2019 del Lovers Film Festival (LGBTQI Visions), che si terrà a Torino dal 24 al 28 aprile prossimi come sempre al Cinema Massimo del Museo Nazionale del Cinema.
Le due conferenze stampa di ieri, svoltesi a Torino (presso il Circolo dei lettori) e a Roma (presso il Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli) hanno delineato le giornate che ci aspettano, come sempre densissime. Vi lasciamo scoprire il programma (al link www.loversff.com) secondo la vostra curiosità, mentre qui teniamo a sottolineare i contenuti che ci vedono partecipi: anche quest’anno infatti è presente la partnership del Festival con Ucca e Arci Torino.
Innanzitutto, uno dei quattro premi assegnati dal Festival è reso possibile dalle nostre associazioni: grazie a noi Real Lovers, il concorso documentari, prevede un premio in denaro di € 500 e un accordo di circuitazione per il film vincitore scelto dalla giuria composta da Bartholomew Sammut, Hamilton Santià e Luca Paladini.
Inoltre, per il secondo anno consecutivo, contribuiamo alla realizzazione di una giornata dedicata all’industry dei film LGBTQI+: sabato 27 aprile registi, distributori e produttori internazionali si incontreranno per discutere e approfondire le dinamiche in atto nella produzione cinematografica a tematica, confrontandosi a partire da due case study italiani, Normal e Zen sul ghiaccio sottile (quest’ultimo film presente nel nostro catalogo L’Italia che non si vede, a ulteriore riprova della capacità di questo strumento di porre alla nostra attenzione i film più interessanti del momento, si veda anche la recente selezione a finalista per il premio Mario Verdone assieme agli altri due titoli Un giorno all’improvviso e La terra dell’abbastanza, anch’essi nel nostro catalogo).
Accanto alle due registe, in sala saranno presenti rappresentanti di compagnie internazionali (Epicentre Films, Slingshot Films, Salzgeber, The Open Reel) per il coté strettamente industry e anche una significativa presenza di organizzatori di festival e premi: dai nostrani Gender Bender e Florence Queer Festival, agli europei Queer Palm (Cannes) e Xposed Queer Film Festival (Berlino).
Lovers goes industry tuttavia è anche l’occasione per premiare futuri film: nelle scorse settimane sono state lanciate due call su Film Freeway per la selezione di soggetti a tematica e progetti in progress, già in fase produttiva. Per i primi, in palio una mentorship sulla scrittura a cura del Circolo dei lettori di Torino, per i secondi invece una mentorship produttiva da parte del Torino Film Lab.
Il Festival è pronto ed è in partenza, e tuttavia c’è ancora qualcosa che resta da fare: come ormai troppo spesso ripetuto, nel settore culturale le risorse non sono mai abbastanza, e per questo è stata aperta una campagna di crowdfunding a sostengo del Lovers FF, che sarà attiva ancora per una decina di giorni.
Chi vuole sostenere la promozione dei diritti attraverso l’arte cinematografica ha una buona occasione per farlo, collegandosi al link https://bit.ly/2U8In0T.
La ricompensa migliore, poi, sarà la presenza del pubblico in sala – per gli organizzatori del Festival e per i donatori, partecipi del successo di un evento importante per i diversi pubblici che, almeno in questa occasione, sono tutti egualmente accolti.
E per concludere, un finale molto atteso: il prossimo 28 aprile dovrebbe essere annunciato il prossimo direttore del Festival LGBTQI+ più antico d’Europa (questa che si apre è la 34^ edizione), al termine dei tre anni di mandato da direttrice della regista Irene Dionisio. Il principale lascito al Festival della sua direzione, a mio avviso, consiste principalmente in due elementi: la capacità di costruire relazioni positive con una molteplicità di organizzazioni del territorio (associazioni e non solo), e la rinfrescata al nome del Festival che, lungi dall’essere una pura questione d’immagine, ha allargato i confini delle soggettività interessate attraverso l’inclusivo ‘lovers’.
Info: www.loversff.com