Sit-in davanti all'Ambasciata britannica a Roma
Alaa Abdel-Fattah è uno scrittore britannico-egiziano, difensore dei diritti umani e sviluppatore di software. È stato uno dei protagonisti della rivoluzione del 25 gennaio 2011. I suoi contributi sono stati pubblicati in numerose riviste ed egli è noto per aver fondato un importante aggregatore di blog in arabo. Inoltre, ha partecipato a diverse iniziative di citizen journalism. Alaa è stato arrestato da tutti i capi di Stato egiziani nel corso della sua vita. Il suo libro, You Have Not Yet Been Defeated (Non siete ancora stati sconfitti), che raccoglie alcuni dei suoi scritti più influenti, ha ricevuto ampi consensi.
Il 2 aprile 2022, Alaa ha iniziato uno sciopero della fame a tempo indeterminato come ultimo tentativo di ottenere la libertà. Dopo oltre 200 giorni di sciopero della fame parziale, Alaa ha annunciato che il 1° novembre 2022 ha interrotto l’assunzione di 100 calorie e ha iniziato uno sciopero della fame totale. Alaa ha anche deciso che il 6 novembre 2022, con l’inizio della COP27 a Sharm el Sheikh, in Egitto, inizierà uno sciopero dell’acqua. Ciò significa che se non verrà rilasciato, Alaa morirà prima della fine della COP27.
“Se si desidera la morte, lo sciopero della fame non è una lotta. Se ci si aggrappasse alla vita solo per istinto, che senso avrebbe uno sciopero? Se si rimanda la morte solo per la vergogna delle lacrime della propria madre, allora si diminuiscono le possibilità di vittoria…. Ho deciso di intensificarlo in un momento che ritengo opportuno per la mia lotta per la libertà e per la libertà dei prigionieri di un conflitto in cui non hanno alcun ruolo o da cui stanno cercando di uscire; per le vittime di un regime che non è in grado di gestire le sue crisi se non con l’oppressione, non è in grado di riprodursi se non attraverso l’incarcerazione” – ha scritto Alaa in una lettera alla sua famiglia annunciando l’intensificazione del suo sciopero della fame.
La famiglia e i sostenitori di Alaa in tutto il mondo si stanno mobilitando per chiedere il suo rilascio in vista della COP27 in Egitto, domandando alle autorità britanniche di sollecitare l’Egitto a rilasciare Alaa immediatamente e senza condizioni.
Il sit-in è organizzato in collaborazione con EgyptWide, Amnesty International Italia e ARCI, e avrà luogo l’8 novembre alle 17, davanti all’Ambasciata britannica a Roma, in Italia, per sollecitare le autorità britanniche a ricorrere a tutte le risorse della diplomazia per ottenere il rilascio di Alaa. Invitiamo tutte le organizzazioni della società civile, i gruppi per i diritti umani, gli attivisti/e e i/le sostenitori/e che desiderano unirsi all’azione a notificare la propria partecipazione a EgyptWide, al fine di coordinarsi meglio con l’organizzazione.