Sabato 10 febbraio una moltitudine di cittadini ( 30mila per gli organizzatori, meno di 20mila per la polizia in piena continuità con questa tradizione) hanno sfilato per condannare l’esecrabile gesto di terrorismo neofascista a Macerata.
Milano, città Medaglia d’Oro per la resistenza al nazifascismo, non poteva rimanere alla finestra. Arci Milano ha aderito da subito all’appello apparso, anche perché tra gli organizzatori figurano dirigenti politici di Arci Milano che militano nei centri sociali promotori. Abbiamo voluto organizzare anche a Milano una manifestazione in solidarietà alle vittime di Macerata, a cui hanno aderito diverse associazioni e migliaia di cittadini.
La partenza è stata alle ore 15.30 in piazza Oberdan e il corteo è terminato in via Zuretti, dove dieci anni fa, per il solo fatto di essere nero, è stato ucciso il diciannovenne Abba (Abdul William Guibre).
Il percorso del corteo ha attraversato la zona di Porta Venezia, quartiere simbolo di una convivenza interculturale possibile, da sempre luogo dove le comunità eritree ed indiane hanno trovato accoglienza ed hanno costruito la loro cittadinanza, è passato davanti alla Stazione Centrale, luogo in cui si è ritrovata la Milano capace di accogliere migliaia di profughi diretti verso il Nord Europa. Come esponente e fondatore di SOS Erm ho passato molte notti e giorni ed un mese, l’agosto del 2015, per dare accoglienza ai profughi, soprattutto siriani. Il corteo è sfilato a fianco del Memoriale della Shoah, sotto il Binario21 della stazione ferroviaria, luogo da cui partirono i treni blindati pieni di cittadini milanesi con la colpa di essere partigiani, ebrei, sgraditi al potere, diretti ai campi di sterminio in Polonia e Germania. Oggi, questo luogo sacro per la memoria collettiva è diventato anche un luogo dell’accoglienza dei migranti ed in particolar modo dei minori non accompagnati. La manifestazione, prima di raggiungere il murales in ricordo di Abba in via Zuretti, è passata per via Ferrante Aporti, dove un richiedente asilo senza speranza si è tolto la vita lo scorso anno.
Quello che è successo a Macerata, così come a Como e Pavia più recentemente, è intollerabile. Non si tratta del gesto isolato di un folle, ma di un atto connotato ideologicamente, di matrice fascista e razzista. Vogliamo restituire dignità alle vittime dell’attentato fascista di Macerata, ricordandole. Così come vogliamo ricordare Pamela Mastropietro, per cui chiediamo che venga fatta chiarezza sulle circostanze della sua morte. Il sangue, per noi, ha lo stesso colore.
La manifestazione di sabato 10 febbraio è stata pacifica, festosa, molto sentita e aperta a persone di ogni appartenenza politica o religiosa ed ha visto la partecipazione di Arci Milano e di tanti circoli, come il circolo femminile Arcichedonne di Rho, della presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini e tanti altri. Abbiamo onorato così il nostro essere cittadini di una città antifascista, antirazzista, da sempre multietnica e solidale, difendendo la memoria dell’essere Città Medaglia d’oro della resistenza. Grazie a tutti coloro che, a vario titolo, hanno partecipato.