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Questo presente non Γ¨ il nostro futuro: il Climate Pride di Bologna Γ¨ pronto a solcare l’oceano di asfalto con vele che si fanno striscioni e una rotta verso altrove possibili.

In una terra in cui l’alluvione sembrerebbe un destino incontrollabile, vogliamo aprire spazi di futuro. Non solo Γ¨ tempo di porre fine ai grandi progetti infrastrutturali – come l’allargamento delle autostrade – che impermeabilizzano terreno e rendono piΓΉ fragile il sistema idrogeologico, ma Γ¨ giunto il momento di costruire pratiche concrete per fare spazio al suolo e alle acque, alla vegetazione e alle persone. Lo spazio pubblico Γ¨ stato per decenni limitato, confinato, recintato, per fare posto a parcheggi, speculazioni edilizie, strade, aree commerciali e poli logistici. Fare spazio alle ecologie urbane significa costruire una visione socialmente integrata dell’urbano. Dove praticare la transizione ecologica Γ¨ un processo collettivo e dal basso che si fa strada tra le macerie lasciate dalla fallimentare β€˜transizione dall’alto’.
Sous les pavΓ©s, la plage: costruiamo ecologie urbane, riprendiamoci la cittΓ !