L’11 Marzo, alle 18.30, si terrà on-line l’assemblea pubblica “Manifesto per un governo condiviso della città”, seconda tappa del percorso lanciato da diverse realtà del mondo del lavoro, del sociale e della cultura in vista delle elezioni amministrative del 2021 a Bologna.
L’Assemblea si terrà interamente su Zoom e sarà suddivisa in tre tavoli tematici: Cultura, Welfare, Lavoro. È necessaria l’iscrizione compilando il il form al link: https://bit.ly/2ONakhQ
Per aderire al manifesto e per chiedere maggiori informazioni sul percorso potete scrivere a manifestocondiviso@gmail.com
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La Bologna solidale si candida alla guida della città
La Bologna solidale si candida alla guida della città
Il 14 Gennaio in un’assemblea on-line più di 250 persone si sono confrontate sul futuro della nostra città. Si è trattato del primo momento pubblico di un percorso lanciato da diverse realtà del mondo della cultura, del sociale, del lavoro che abbiamo chiamato Manifesto per un governo condiviso della città. Ed è stata anche una delle poche occasioni in città di incontro e dibattito aperto in vista delle prossime elezioni amministrative, di protagonismo e presa di parola della cittadinanza.
Il risultato in termini di partecipazione e qualità della discussione non va sottovalutato, specie in un periodo in cui le emergenze nazionali di natura sanitaria, economica e politica sembrano aver allontanato ogni tentativo di confronto sui temi che riguardano il futuro delle nostre città. E’ per questo motivo che ci siamo provocatoriamente candidati alla guida di Bologna: il nostro percorso non mira alla costituzione di una lista né a indicare e sostenere dei candidati - su questo piano è già evidente un problema di assembramento dal quale preferiamo restare a debita distanza.
La Bologna che si è unita al nostro percorso è la città che in questi mesi e in questi anni ha sempre messo al centro il problema delle disuguaglianze, animando percorsi di lotta dentro e fuori i luoghi di lavoro, proponendo nuove pratiche di solidarietà e mutualismo, promuovendo modelli di gestione e di presidio culturale e ricreativo dei nostri territori. Una coalizione sociale di forze eterogenee e radicate nel territorio che hanno cominciato un processo di scrittura collettiva dei bisogni e delle proposte per la città del domani, accogliendo punti di vista il più possibile differenti: quello delle donne, dei giovani, delle piccole associazioni di quartiere, degli educatori e dei volontari, quello dei lavoratori e dei migranti, della comunità LGBTI e di chi oggi è sempre più invisibile e ha meno spazio di parola.
L’Assemblea del 14 gennaio ha messo al centro tante questioni, dal welfare al lavoro, dalla cultura all’ambiente. Questioni che necessitano di risposte urgenti e condivise e che diano soprattutto il senso della parte in cui si sceglie di stare, la parte dei diritti e della giustizia sociale.
Negli interventi delle lavoratrici e dei lavoratori e dei rappresentanti sindacali è emerso come sia necessario un forte intervento del pubblico per garantire non solo il mantenimento del tessuto occupazionale, ma soprattutto per creare condizioni di lavoro dignitose accanto a un welfare di qualità e a politiche di sviluppo sostenibile. Se è vero che Bologna è attualmente in cima alle classifiche nazionali per la qualità della vita anche grazie al miglioramento delle condizioni di una fetta del mondo del lavoro, ottenuto con la forza del lavoro organizzato e della contrattazione collettiva, mai come in questa fase di profonda crisi è necessaria un’azione conflittuale e consapevole dei diritti da conquistare per garantire innovazione e lavoro buono e dignitoso anche per chi, spesso giovane e donna, vive una condizione precaria e sfruttata.
Tante le voci di operatori e operatrici, rappresentanti di cooperative e associazioni, educatori ed educatrici, medici e infermieri, che hanno messo al centro la necessità di investire su un welfare ed un sistema di cure che sia di qualità, più prossimo alle persone, che valorizzi le tante competenze messe in campo dalle realtà del terzo settore. Un’azione di rete tanto più necessaria in una fase di crisi economica e sociale che costruisce un’idea di città resiliente, che non lascia indietro nessuno, che punta alla gratuità dei servizi essenziali e alla prossimità attraverso la diffusione territoriale di punti di ascolto, di cura e di educazione e attraverso il potenziamento degli strumenti di partecipazione diretta delle persone.
Associazioni, circoli, centri sociali, operatori e operatrici del mondo della cultura e dello spettacolo hanno espresso la necessità di far emergere dall’invisibilità un settore già fragile e ulteriormente indebolito dalla crisi pandemica. Bologna rischia di risvegliarsi nei prossimi mesi senza più luoghi di aggregazione indipendenti, senza punti di riferimento nei quartieri, senza possibilità di impiego del tempo libero al di fuori dei circuiti commerciali. Eppure mai come adesso è necessario ripartire dai luoghi della cultura per riscrivere il futuro della città, attraverso un approccio sistemico che coinvolga tutti gli attori in campo per garantire il benessere dei cittadini e delle cittadine. Perché la cultura è uno degli strumenti di lotta alle disuguaglianze più potenti, con la condivisione di saperi e conoscenze permette a ognuno di emanciparsi, di prendere parola e quindi di acquistare potere; ci dà la possibilità di praticare nuovi modelli dello stare insieme, creando vera innovazione sociale nella costruzione di comunità, economie e lavoro specializzato, nella sperimentazione di nuovi linguaggi del presente.
Il lavoro è solo all’inizio e questo processo di scrittura collettiva e partecipata, fatto tra diversi e diverse che quotidianamente provano a costruire una Bologna accogliente, aperta, solidale e sostenibile, ha bisogno di una nuova tappa. Ci diamo appuntamento giovedì 11 marzo alle ore 18, per una nuova grande assemblea divisa in tavoli tematici grazie ai quali vogliamo provare ad andare ancora più in profondità, a raccogliere idee e continuare a definire quale futuro e quale governo vogliamo per questa città.
Link evento (in aggiornamento)
I promotori: Arci Bologna, Cucine Popolari - Social Food, Fiom-Cgil Bologna, Associazione YaBasta! Bologna, Auser Bologna, Piazza Grande, Cantieri Meticci, Circolo Arci Brecht, Portico della Pace, Next Generation, Fondazione Grameen, Casa dei Popoli di Corticella, Red Bologna, Università della Strada - Gruppo Abele, Circolo Arci Uisp Ozzano