ROMA, 31 MAGGIO 2022 – Crescono di giorno in giorno le persone che aderiscono allo sciopero della fame a staffetta promosso dalla giornalista Paola Caridi, insieme a Amnesty Internation, per la liberazione di Alaa Abd-el Fattah.
Chi vuole aggiungersi alla staffetta solidale deve inviare una mail all’indirizzo info@invisiblearabs.com. Domani, mercoledì 01 Giugno, sciopererà il Responsabile Immigrazione di Arci nazionale Filippo Miraglia, invitando dirigenti e soci dell’associazione a fare altrettanto.
È fondamentale ribadire la necessità della fermezza nei confronti dell’Egitto. «L’Italia lo ha già sperimentato con il rapimento, tortura e uccisione di Giulio Regeni», come ha ricordato Laila Soueif in uno dei momenti più intensi della sua audizione al Comitato Permanente sui Diritti Umani nel mondo della Camera dei Deputati, tenutasi il 25 maggio, «Lo sperimenta con Patrick Zaki, che attende un’altra udienza il prossimo 28 giugno». L’Italia lo sperimenta in quanto paese democratico e Stato di diritto, quando la legalità viene negata e i diritti umani violati, come succede ogni giorno in Egitto, dove almeno 60mila persone vivono nelle condizioni in cui vive Alaa Abd-el Fattah.
Considerato la personalità più nota e influente della rivoluzione di piazza Tahrir, Alaa Abd-el Fattah è stato arrestato nel novembre del 2013. Rilasciato dietro cauzione il 23 marzo del 2014, è stato condannato in appello nel febbraio del 2015 a una pena di cinque anni, durante la quale è stato detenuto nel carcere di massima sicurezza di Tora, al Cairo. Nel marzo del 2019 è stato rilasciato in libertà vigilata; sei mesi dopo Alaa è stato ri-arrestato ed è detenuto nel carcere di massima sicurezza di Tora, in condizioni di privazione totale di qualsiasi tutela e diritto. Da solo in una cella, senza niente: libri, carta, penna, una radio, un orologio. Senza un letto, senza un materasso. Senza l’ora d’aria. In isolamento.
Il 20 dicembre 2021 Alaa Abdel Fattah è stato condannato a cinque anni di carcere; nel computo delle sentenze non sono stati scorporati i periodi di detenzione preventiva.
Il 2 aprile 2022 Alaa ha iniziato uno sciopero della fame per protestare contro le condizioni detentive che ledono tutti i suoi diritti. La famiglia di Alaa ha più volte stigmatizzato che il suo congiunto sta subendo violazioni continue, in particolare da alcuni ufficiali della prigione di Tora che si stanno accanendo contro di lui in una vera e propria persecuzione. Da pochi giorni, dopo la crescita dell’attenzione e della pressione internazionale, Alaa è stato trasferito dal carcere di massima sicurezza di Tora al penitenziario di Wadi al Natrun. Per la prima volta da anni, ha avuto diritto a leggere libri, a condividere la cella con altri detenuti, dormire su un materasso.
La staffetta solidale di Arci (in aggiornamento)
Filippo Miraglia (1 giugno)
Franco Uda e Gianluca Mengozzi (6 giugno)
Stefano Kovac (7 giugno)
Gabriele Moroni (8 giugno)
Walter Massa (9 giugno)