ROMA, 04 MARZO 2022 – L’attivazione della Direttiva 55/2001 sulla Protezione Temporanea per gli ucraini è una buona notizia, che speriamo segni l’inizio di una nuova stagione.
Emerge, tuttavia, uno strabismo davvero irritante. Per anni infatti i governi si sono rifiutati di usarla per proteggere altri gruppi soggetti a persecuzioni e violenze (siriani, afghani, stranieri che scappavano nel 2011 dal conflitto libico).
Adesso è possibile, con risorse europee e una programmazione unica, accogliere tutte le persone in fuga in maniera adeguata. Cittadini e cittadine ucraine, richiedenti asilo, rifugiati e lungo soggiornanti ma anche gli apolidi e tutti i cittadini e le cittadine di Paesi terzi che vivevano e lavoravano in Ucraina.
Il nostro Governo si attivi subito, in coordinamento con le realtà che hanno competenza e esperienza sul territorio, per programmare un adeguato piano d’accoglienza nazionale.
Ribadiamo che l’accoglienza va fatta secondo gli standard previsti nei SAI, i progetti degli enti locali, puntando ad allargare la rete dei comuni e a ridurre progressivamente i centri straordinari gestiti dalle prefetture.
Il nostro Numero Verde 800905570 sta già fornendo risposte e orientamento ai cittadini ucraini che ci chiamano, ricorrendo alla piattaforma multilingue www.jumamap.it, che consente l’accesso a migliaia di servizi offerti su tutto il territorio nazionale. Moltissime anche le telefonate di famiglie ucraine e italiane disponibili ad accogliere ed aiutare. Una disponibilità che va raccolta e sostenuta con risorse pubbliche adeguate e competenze specifiche all’interno della rete d’accoglienza pubblica gestita dagli enti locali.