Fermiamo Calderoli e l’autonomia differenziata

L'Arci aderisce alla raccolta firme per una legge costituzionale di iniziativa popolare per la riforma del Titolo V

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge […] È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana […]”

(Art.3 della Costituzione italiana)

Il congresso dell’Arci ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno sull’autonomia differenziata, che esprime il giudizio negativo dell’associazione sulle proposte di riforma del Titolo V che fanno purtroppo parte del programma del governo Meloni.

Soprattutto dopo l’esperienza della pandemia, invece di riunificare la capacità di risposta dello Stato, si produrrebbe un’ulteriore frammentazione, indebolendo l’unità del Paese, aumentando le disuguaglianze e impedendo la tutela dei diritti per tuttз lз cittadinз italianз.

L’Arci ha aderito alla raccolta di firme per la legge costituzionale di iniziativa popolare promossa dal Comitato per la Democrazia Costituzionale, sostenuta anche dai sindacati della scuola, dall’ANPI e da gruppi di sindaci, che propone una riforma di segno contrario, in modo da garantire la piena universalità dei diritti su tutto il territorio nazionale e i poteri del Parlamento in merito.

Rispetto al passato, le leggi di iniziativa popolare sono diventate strumenti più semplici ed efficaci: le 50.000 firme si possono raccogliere anche online, e al Senato è diventato obbligatorio l’esame e il voto sulle proposte entro 90 giorni dal deposito delle firme.

Cosa chiede la legge di iniziativa popolare: 

  1. Modifica dell’Art. 116 della Costituzione ponendo un paletto alla richiesta di autonomia, che può essere concessa solo se “giustificata dalla specificità del territorio”. Inoltre, viene esclusa la possibilità esclude la possibilità che una legge quadro generica nasconda intese tra Stato e singole regioni. L’autonomia dovrebbe essere concessa con Legge dello Stato approvata dal Parlamento e può essere sottoposta a Referendum.
  2. Sulla potestà legislativa viene modificato l’articolo 117 della Costituzione specificando che sanità, istruzione ed infrastrutture devono restare di competenza esclusiva dello Stato.
  3. Infine viene introdotta, come avviene in tutti gli Stati federali, la clausola di supremazia dello Stato per tutelare “l’unità giuridica ed economica della Repubblica”.

FIRMA ONLINE

Approfondimenti