“Nel merito della vicenda per la quale ci avete scritto, diciamo subito che assumiamo l’impegno – per quanto è in nostro potere – ad evitare che essa possa ripetersi sugli schermi Rai. Ci faremo anzi portavoce delle vostre istanze presso il vertice aziendale e presso le direzioni che svolgono un ruolo nodale di coordinamento perché le vostre osservazioni sulla pratica del Blackface diventino consapevolezza diffusa.”
Arci, Cospe, Italianisenzacittadinanza, Lunaria e Razzismo brutta storia mostrano apprezzamento per le parole espresse dai direttori di RAI1 Stefano Coletta e di RAISOCIALE Giovanni Parapini in una lettera di risposta all’invito ad abbandonare il ricorso alla pratica del Blackface in tutte le trasmissioni di intrattenimento pubblico diffuse dal servizio televisivo pubblico.
Le associazioni si erano mosse a inizio anno a seguito della ricomparsa di questa pratica discriminatoria e stigmatizzante nel corso della puntata di Tale&Quale del 20 novembre 2020, dove era stata proposta l’imitazione del cantante rapper italiano di origini tunisine Ghali in cui era apparsa evidente la scelta di scurire il volto e di accentuare altri tratti del viso e dei capelli allo scopo di sottolineare il colore della pelle del cantante.
“Le diverse prese di posizione di persone afro-discendenti e non, in Italia e in altri paesi, e di organizzazioni di vari orientamenti culturali contro l’utilizzo del “blackface” da parte del mondo dello spettacolo costituiscono, a nostro modo di vedere, una motivazione valida e sufficiente per cessare di riproporla ancora ai giorni nostri”, avevano scritto in una lettera le associazioni.
Oggi auspicano che la sensibilità mostrata dalla Rai nella sua risposta faciliti la definitiva scomparsa del Blackface dalla televisione pubblica.