Il messaggio di auguri di Daniele Lorenzi, Presidente nazionale Arci
Quello che si conclude oggi è stato un anno di lavoro intenso: inutile ricordarci quanto sia stato difficile attraversarlo, ma possiamo sicuramente trarne un bilancio positivo.
I primi dati del tesseramento 2021/2022 sono incoraggianti; sulla questione ristori in poco meno dì dieci giorni abbiamo dato tutte e tutti insieme una grande prova dì solidità e forza, tanto da presentare, come rete associativa nazionale, 1781 domande su circa 12 mila pervenute al Ministero del Lavoro. E poi, solo per citare l’ultima, la battaglia “vinta a metà” sulla questione IVA.
Abbiamo provato a riconquistare la normalità delle nostre vite, organizzando, seppur nel rispetto delle norme anti-contagio, le prime riunioni in presenza dei nostri organismi, dapprima al Meeting Antirazzista di Cecina , poi con una partecipatissima edizione di Sabir a Lecce nel mese di ottobre e, lasciatemelo dire, un’entusiasmante edizione di Strati della Cultura a Parma agli inizi di dicembre.
Abbiamo abitato le nostre piazze perché socializzazione, cultura, diritti, democrazia tornassero ad essere il fulcro di un progetto politico di uscita dalla crisi: dai Bauli in piazza, ai sit-in per il ddl Zan, al ventennale del G8 a Genova, alla grande manifestazione unitaria antifascista di ottobre, al sostegno ai lavoratori della Gkn, fino allo sciopero generale indetto da CGIL e UIL il 16 dicembre; ci siamo impegnati perché la risposta alla crisi fosse forte ed efficace, e dalla parte giusta – quella della giustizia climatica e sociale e di genere, della lotta alla diseguaglianza, della difesa dei diritti individuali e collettivi, del diritto alla salute, al lavoro, alla sicurezza sociale, all’istruzione, alla cultura.
Abbiamo contribuito a costruire solidarietà: nei mesi più duri della pandemia abbiamo sostenuto le nostre comunità attraverso azioni sociali dirette di aiuto, mutualismo e solidarietà per rispondere ai bisogni materiali e culturali, per combattere solitudine e isolamento. Ci siamo impegnati, attraverso la firma di un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Interno e il Ministero degli Esteri, ad ospitare nei nostri circoli cento persone, in prevalenza donne impegnate nella difesa dei diritti umani, giornaliste e attiviste, che dopo la crisi che ha portato i talebani al potere a Kabul rischiano ogni giorno la loro vita per il solo fatto di esistere e di voler vivere senza nascondersi. Abbiamo costituito il Consorzio ‘Officine Solidali’, uno strumento importante per la nostra Associazione per rafforzare le azioni di contrasto a diseguaglianze e discriminazioni, sviluppando nuove progettualità a favore del territorio.
Segnali positivi ma ancora fragili, anche perché la pandemia segna ancora il nostro tempo e lo stiamo misurando con apprensione anche in queste ore che ci separano dal 2022. La nuova impennata dei contagi da Covid19 e le nuove limitazioni imposte dal Governo con il Decreto Festività rendono attualmente impossibile una sostenibilità economica e una pianificazione per una vera e propria ripartenza dei nostri circoli.
Adesso la sfida è la ripartenza con al centro la costruzione dell’Arci dei prossimi anni: è necessario un lavoro di cura per ricostruire comunità, società, socialità, emancipazione, inclusione e partecipazione, più di quanto già facciamo con i nostri mezzi ogni giorno nei territori con le nostre basi associative.
Ci aspetta dunque un 2022 per dirla con un eufemismo, intenso: sarà l’anno del Congresso e sarà pure l’anno del nostro sessantacinquesimo compleanno, una festa che non possiamo dimenticare ma che vorrei accompagnasse ogni singolo minuto del nostro agire quotidiano. Compiere 65 anni in questa fase è un doppio merito e una doppia responsabilità.
Il congresso, ma ancora prima il percorso congressuale che dovremmo avviare ad inizio anno, dovrà servire a disegnare l’Arci dei prossimi anni, costruire un modello dì sviluppo associativo e una ritrovata capacità dì rete. Sarà anche l’anno dell’introduzione del RUNTS, l’anno del ventennale del Social Forum di Firenze, e non mancheranno, anzi si rafforzeranno, i nostri importanti appuntamenti nazionali. Tutto questo in un ritrovato, solido e sempre più armonico rapporto tra la Direzione nazionale e i Comitati.
Insieme, sono convinto, possiamo fare la differenza.
Auguri di buon anno a tutte e tutti voi e ai vostri cari!