ARCI ha aderito al Comitato popolare di difesa dei beni pubblici e comuni “Stefano Rodotà” che lo scorso 18 dicembre, con presentazione in Cassazione di una proposta di legge di iniziativa popolare, ha avviato il percorso di raccolta delle firme.
L’obiettivo di questa proposta di legge è riformare le regole in materia di beni pubblici contenute nel codice civile, recuperando il lavoro che era stato portato a termine dieci anni fa da una Commissione presieduta dal prof. Stefano Rodotà.
Si tratta di una occasione importante per introdurre nell’ordinamento italiano norme capaci di offrire una forte protezione giuridica a beni essenziali per lo sviluppo della persona umana – come l’acqua e le foreste – e per riordinare la disciplina dei beni pubblici, risalente agli anni ’40.
L’ARCI è da sempre impegnata nelle battaglie per i beni comuni: dal referendum del 2011 contro la privatizzazione del servizio idrico alle campagne a difesa del territorio. Per questo, una disciplina capace di interpretare istanze ecologiche e di dare rilevanza anche agli interessi delle generazioni future rappresenterebbe un passaggio essenziale per dare copertura giuridica a molte delle nostre iniziative locali.
La nostra associazione ha aderito alla campagna con convinzione e nei territori, molti comitati e circoli, si sono già attivati nell’organizzare iniziative pubbliche.
Chi vuole attivarsi nel supporto a questa campagna può mettersi in contatto con la Segreteria Nazionale:
333.4905495 – benicomunisovrani@gmail.com che darà i recapiti dei coordinamenti regionali.