ROMA 28 APRILE 2023 – L’Arci sostiene la settimana di iniziative e di mobilitazione in tutta Italia, dall’1 al 6 maggio, collegate alla campagna ‘Ci vuole un reddito!’ per difendere e migliorare il Reddito di cittadinanza.
Una campagna dal basso, lanciata a marzo da Nonna Roma e da una trentina di associazioni e organizzazioni della capitale che da anni si occupano di povertà ed esclusione sociale, che si è estesa ad una rete di oltre 140 associazioni, movimenti, organizzazioni sociali, sindacali e studentesche in tutta Italia. Tra loro anche l’Arci, la Cgil di Roma e del Lazio, Actionaid, A buon diritto e l’Associazione 21 luglio.
L’obiettivo è quello di difendere e migliorare il Reddito di cittadinanza e di chiedere una riforma che istituisca un reddito in grado di raggiungere e sostenere tutti coloro che sono in povertà di fronte al durissimo attacco ai poveri del governo.
Contrasto alla povertà, alle diseguaglianze e alle esclusioni sociali non sono infatti la priorità per il governo, nonostante la crescita del rischio di povertà sia in aumento: 14,9 milioni di persone hanno difficoltà ad accedere ai beni primari e 5,6 milioni di persone sono poveri assoluti. Non sono solo numeri, sono persone con dei volti, dei nomi, delle storie spesso difficili di precarietà ed esclusione sociale.
Di fronte a tutto questo il governo ha annunciato proprio per il 1 maggio un decreto sul lavoro che dovrebbe contenere anche gli strumenti per sostituire il Rdc, un vero e proprio atto di guerra contro i più poveri. Dal contrasto alla povertà si passa infatti alla lotta ai poveri: è questo il passaggio dal Reddito di cittadinanza alle nuove misure che andranno a sostituirlo.
Per questo ci opporremo con tutte le nostre forze, a partire dalla settimana dall’1 al 6 maggio, promuovendo iniziative in tutta Italia, da nord a sud: Torino, Roma, Viterbo, Avellino, Caserta, Salerno, Crotone, Trapani.
Una mobilitazione, che culminerà nella giornata nazionale di ‘Ci vuole un reddito!’ in programma il 27 maggio, che coinvolgerà tantissimi territori per affermare che è giunto il momento dare risposte a tutte e tutti coloro che faticano ad arrivare alla fine del mese, pur avendo un lavoro, e a chi un lavoro neanche lo ha. Per reagire alla solitudine e all’incertezza delle nostre vite. Per rispondere alla misura debole e discriminatoria proposta dal governo, scarsamente finanziata e rivolta a una platea ristretta, proponendo invece un reddito di cittadinanza inclusivo e universale.