Dichiarazione di Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci
Alfredo Reichlin ci ha lasciato. Se ne va una delle figure più grandi e importanti della storia della sinistra e della cultura comunista del nostro paese.
Nato a Barletta nel 1925, ma fin da bambino vissuto a Roma, è stato uno degli animatori della resistenza antifascista in questa città, nelle Brigate Garibaldi e nei Gap. Nel 1946 aderì al Partito Comunista del quale divenne uno dei dirigenti più importanti. Fu direttore dell’Unità nel passaggio cruciale dagli anni cinquanta ai sessanta.
Partigiano, gappista, autorevole dirigente politico, Reichlin ha rappresentato e resterà una delle personalità del mondo intellettuale più vive della storia repubblicana, ben al di là dei confini delle formazioni politiche in cui ha militato.
Nel suo ultimo intervento di pochi giorni fa, dal titolo “Non lasciamo la sinistra sotto le macerie”, aveva scritto: “non sarà una logica oligarchica a salvare l’Italia. E’ il popolo che dirà la parola decisiva”.
Il nostro paese perde uno dei più grandi protagonisti della costruzione e dell’allargamento delle basi della democrazia italiana. Ma il suo ricordo e i suoi insegnamenti rimarranno sempre con noi.
L’Arci tutta si stringe nel dolore per la sua scomparsa a Luciana Castellina, alla sua famiglia ed a tutti coloro che lo hanno amato e stimato lungo la sua bella e lunga vita.
Roma, 22 marzo 2017