La lettera di 27 organizzazioni della società civile al Governo e al Parlamento italiano
Ventisette organizzazioni della società civile, italiane e internazionali, hanno sottoscritto e inviato una lettera al Governo e al Parlamento italiano in vista della Conferenza Internazionale su Sviluppo e Migrazioni del 23 luglio che riunirà alla Farnesina, a Roma, le delegazioni diplomatiche di diversi Paesi della sponda sud del Mediterraneo. Tra loro anche il presidente della Tunisia, Kais Saied, e il Primo Ministro Madbouly che rappresenterà l’Egitto.
Nella lettera le organizzazioni esortano il Governo e Parlamento italiano a considerare le implicazioni del perseguimento di partenariati strategici con regimi autoritari e non trasparenti con l’obiettivo di controllare i flussi migratori nel Mediterraneo centrale, tra cui Egitto e Tunisia, e con la Libia, teatro di crimini contro l’umanità. E si dicono profondamente preoccupate per le conseguenze sui diritti umani che potrebbero provocare i partenariati sulla gestione delle frontiere tra l’UE e governi non democratici che utilizzano risposte brutalmente repressive al dissenso pacifico, e dove avvengono continue violazioni dei diritti umani contro migranti e richiedenti asilo.
Per questi motivi nella loro lettera invitano la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ad integrare l’attenzione ai diritti umani in tutta l’attività di cooperazione bilaterale con i partner dell’Italia nella regione mediterranea e subordinare la fornitura di risorse ad adeguate garanzie di accountability e rispetto dei diritti umani; a garantire che gli accordi sui flussi migratori con i Paesi partner non forniscano un sostegno incondizionato ai regimi autoritari, e che non violino i diritti fondamentali alla vita, alla libertà di movimento e al diritto di chiedere asilo.
In particolare, si esorta con urgenza a rivedere la natura delle relazioni bilaterali con l’Egitto alla luce della sua catastrofica situazione in materia di diritti umani e della sua profonda instabilità interna e a sollecitare le autorità egiziane a compiere passi concreti per porre fine alla criminalizzazione del dissenso non violento; a rivedere le relazioni con la Tunisia, alla luce del rischio che anche l’ultimo memorandum firmato possa rafforzare pratiche abusive nei confronti di migranti e rifugiati; a rivedere la cooperazione con la Libia e fermare ogni forma di supporto o finanziamento alle autorità libiche e alla cosiddetta guardia costiera, implicate in crimini contro l’umanità.
Infine le organizzazioni esortano il Parlamento a esercitare il proprio ruolo di controllo democratico sugli accordi internazionali e sulla spesa impiegata per il controllo dei flussi migratori, vigilando sulla conformità di tali accordi agli impegni dell’Italia in materia di tutela dei diritti umani.
In allegato il testo integrale della lettera.
Le organizzazioni firmatarie:
- EgyptWide for Human Rights
- FIDH – international federation for human rights
- World Organisation Against Torture (OMCT)
- NEW hope for poor
- Egyptian Human Rights Forum (EHRF)
- Egyptian Front for Human Rights (EFHR)
- A Buon Diritto Onlus
- The Freedom Initiative
- Committee for Justice
- HuMENA for Human Rights and Civic Engagement
- Andalus Institute For Tolerance And Anti Violence Studies
- Stop Wapenhandel
- Vredesactie
- Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere (OPAL)
- StationToStation 2 agosto
- Un Ponte Per
- Citizens International
- AOI – Associazione Ong Italiane
- Amnesty International Italia
- Movimento Italiani Senza Cittadinanza
- ANKH
- International Network of Liberal Women
- SIMM (Società Italiana Medicina delle Migrazioni)
- ARCI (Associazione Ricreativa E Culturale Italiana)
- Human Rights Watch (HRW)
- West African Human Rights Defenders’ Network
- The Tunisian Forum for Social and Economic Rights FTDES