CPR di Gjader: dal 16 aprile il TAI continua il monitoraggio insieme a parlamentari ed europarlamentari

Comunicato stampa del Tavolo Asilo e Immigrazione

16 APRILE 2025 – Il Tavolo Asilo e Immigrazione ha ripreso le attività di monitoraggio indipendente presso il CPR di Gjader, in Albania, a partire da mercoledì 16 aprile, insieme a parlamentari ed europarlamentari dell’opposizione. L’obiettivo è continuare a documentare l’applicazione del Protocollo tra Italia e Albania e il rispetto dei diritti delle persone attualmente in trattenimento.
A seguito degli accessi odierni, sono emersi ulteriori elementi a conferma di quanto denunciato nei primi giorni di attivazione del CPR. Un’altra persona è stata riportata in Italia nella mattinata di oggi perché per la sua condizione di salute è stata ritenuta non idonea al trattenimento. Si tratta del secondo caso dopo quello del cittadino straniero riportato in Italia nei giorni scorsi poche ore dopo il suo arrivo in Albania.

Inoltre, dai colloqui è emerso che un’altra persona trattenuta ha messo in atto comportamenti autolesionisti.

Il monitoraggio nei prossimi giorni continuerà a concentrarsi sulla verifica delle tutele fondamentali per le persone in trattenimento, in particolar modo sulle condizioni di accesso all’assistenza legale per tutte le persone trattenute e la tutela della salute.

Il Tavolo Asilo e Immigrazione ribadisce la propria valutazione negativa  sull’intero impianto del Protocollo, che rappresenta una violazione dei diritti fondamentali delle persone migranti e pone gravi interrogativi sul piano della legalità costituzionale ed europea.

Il Protocollo è stato recentemente modificato per consentire il trasferimento coatto di persone detenute nei CPR italiani verso il centro albanese, secondo modalità ancora poco chiare e prive di adeguate garanzie, sia sotto il profilo giuridico che operativo, alla luce del nuovo quadro normativo introdotto con il Decreto Legge 37/2025, che pone seri dubbi di legittimità e che aggrava il sistema di detenzione amministrativa, incompatibile con i principi democratici e dello stato di diritto.