ROMA, 05 MARZO 2024 – La delegazione organizzata da AOI, in collaborazione con Arci e Assopace Palestina, composta da 50 persone tra parlamentari, associazioni, ONG, accademici e giornalisti è giunta questa mattina al valico di Rafah.
I camion di aiuti umanitari, realizzati grazie alle donazioni di cittadine e cittadini, gruppi, comunità e al contributo importante della Fondazione Con Il Sud, hanno attraversato il valico. Lungo la strada ci sono però migliaia di altri convogli bloccati.
Sappiamo che questi aiuti sono una goccia nel mare di sofferenze che si vivono al di là di questa frontiera.
Dal valico di Rafah la delegazione italiana torna a lanciare ancora una volta un appello accorato per chiedere il cessate il fuoco permanente.
La popolazione è allo stremo. Gli aiuti da soli non bastano. Ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità per questa catastrofe umanitaria.
Nei giorni che hanno preceduto l’arrivo della delegazione alla frontiera, al Cairo ci sono stati gli incontri con le organizzazioni palestinesi per la difesa dei diritti umani, come Al Mezzan e Palestinian Centre for Human Rights, organizzazioni umanitarie internazionali come MSF ed Oxfam, agenzie delle Nazioni Unite come OMS, UNRWA e OCHA e, infine, la Mezzaluna rossa egiziana: tutte hanno descritto “un quadro apocalittico”.
Nella Striscia si sta consumando una catastrofe umanitaria senza precedenti.
Per questi motivi dal valico di Rafah la delegazione torna a ribadire direttamente dalla frontiera più esposta del conflitto la necessità di un immediato cessate il fuoco, di tutelare l’incolumità della popolazione civile, garantendo la fornitura di aiuti umanitari all’interno della Striscia, e di sostenere ogni iniziativa per la liberazione degli ostaggi israeliani.