“Stop the War – Facciamo la Pace” | Diario di viaggio della carovana umanitaria e pacifista/1
6 del mattino, il punto di ritrovo è il parcheggio di un centro commerciale a Gorizia.
Visi tirati, qualcuno ha fatto la notte guidando, tutti abbiamo dormito poco.
Volti consapevoli di quello che stiamo per fare.
Briefing sul viaggio, quasi 1200 km oggi.
Facce note, compagne e compagni di 30 anni e più di militanza.
All’autogrill colazione con un burek, la madeleinette di mille viaggi simili. Italia, Slovenia, Ungheria, Repubblica Slovacca, Polonia: 1200 chilometri di pianura che ci separano dalla guerra. Tipo Genova – Reggio Calabria
Siamo tre compagne/i dell’Arci, una di Libera, due del Movimento Nonviolento su due mezzi, un furgone ed un camper, belli carichi, ma troppo vuoti per il bisogno a cui si deve rispondere.
La carovana nel suo totale è composta da oltre 60 mezzi, ma per portare indietro i rifugiati qualcuno sta affittando un pullman dalla Polonia e da qui a domenica chissà.
Slovenia, Ungheria, Slovacchia, Polonia: confini che non esistono più.
La nostra meta è l’ultimo che resiste, la soglia del dolore. Stiamo attraversando una immensa pianura, case e architetture famigliari. Sul camper continuiamo a lavorare, riunioni online, contatti da definire, posti per l’accoglienza da trovare, piccoli inconvenienti da risolvere. Arriveremo alle 10 di sera (speriamo cena veloce e un finto riposo). Domani alle 4 in coda all’ultima frontiera.