ROMA, 28 OTTOBRE 2020 – L’Arci ha chiesto un incontro urgente con il presidente del consiglio Giuseppe Conte dopo le misure anti-Covid contenute nell’ultimo Dpcm che comportano la chiusura degli oltre 4mila circoli in tutta Italia fino al 24 novembre.
Un colpo durissimo per l’Arci, per le sue socie e soci, che sono più di 1 milione, e per tantissimi circoli che rischiano in questo modo di non riaprire.
Non possiamo accettare la chiusura delle attività culturali, sociali e ricreative. L’Arci in questi mesi, nonostante le enormi difficoltà, ha continuato ad offrire socialità in sicurezza nei suoi circoli in tutta Italia, adottando da subito i protocolli a tutela della salute dei singoli e della collettività.
I provvedimenti dell’ultimo Dpcm, senza prevedere indennizzi come per altre categorie, penalizzano fortemente l’associazionismo diffuso di promozione culturale e sociale che svolge un’attività fondamentale per la democrazia e per la coesione sociale del Paese. Un ruolo che vogliamo continuare a svolgere.
Per far sentire la nostra voce stiamo organizzando per venerdì prossimo presidi e flash mob in tutta Italia sotto l’insegna “Curiamo la socialità”.
Ci auguriamo che anche il governo voglia ascoltare le nostre ragioni e che non si dimentichi di una parte rilevante e fondamentale del Terzo settore.