23 associazioni impegnate nella riforma delle politiche sulle droghe e nella riduzione del danno lanciano un appello alle forze politiche e sociali sui gravi rischi di rilancio della guerra alla droga.
ROMA, 3 LUGLIO 2024 – Hanno suscitato clamore le parole del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche antidroga, Alfredo Mantovano, nella prefazione all’ultima edizione della relazione del Governo sulle Tossicodipendenze. L’On. Mantovano, infatti, ha proclamato “il fallimento di politiche rinunciatarie, riassunte nella politica della Riduzione del Danno”.
La Società civile impegnata nella riforma delle politiche sulle droghe e che conosce l’importanza delle azioni di riduzione del danno ha risposto compatta, lanciando un appello contro i rischi di rilancio “tutto ideologico” della guerra alla droga.
Il testo, disponibile su Fuoriluogo.it, ribadisce non solo l’efficacia delle politiche di Riduzione del Danno (RdD) nel prevenire overdose e migliorare la salute delle persone che usano sostanze, ma ricostruisce anche il percorso che negli ultimi 40 anni ha portato le massime istituzioni mondiali ed europee a ritenerle strategiche per affrontare stili e modelli emergenti di consumo di droghe non affrontabili oggi con l’impianto dei servizi previsto nel nostro paese dal Testo Unico sulle droghe del 1990.
Per interventi di Riduzione del Danno si intendono quei servizi che “in una logica non stigmatizzante di tutela e promozione della salute, spaziano dalla prevenzione dell’overdose e delle patologie infettive, al sostegno delle competenze di conoscenza e gestione dei rischi, alla limitazione dei danni, al drug checking (analisi delle sostanze), sino all’offerta a bassa soglia di servizi di cura delle persone che vivono per strada.” Interventi che – denunciano i promotori – pur essendo previsti nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) non sono però presenti in pianta stabile nei servizi per le dipendenze e sono diffusi a macchia di leopardo, prevalentemente nel Nord d’Italia.
Contro il rilancio della strategia della “guerra alla droga” del Governo Meloni è quindi necessario, si legge nell’appello, “aprire processi di pacificazione, di innovazione e cambiamento nelle politiche sulle droghe spostando l’orizzonte dalla repressione penale al governo regolazione sociale del fenomeno, a partire dall’attuazione di normative innovative come i LEA RdD creando coalizioni permanenti tra i diversi attori, politici, sindacali, sociali e istituzionali per costruire insieme iniziative efficaci e diffuse”.
L’appello è stato sinora sottoscritto da Forum Droghe, Antigone, CNCA, A Buon Diritto, LILA, ITARDD, Associazione Luca Coscioni, la Società della Ragione, ITANPUD, Isola di Arran, CGIL, LegacoopSociali, ARCI, Meglio Legale, Associazione PLUS APS, Associazione ASA ODV, Associazione NPS (Network Persone Sieropositive) APS, Associazione I ragazzi della Panchina, Circolo Cultura Omosessuale Mario Mieli, Associazione NADIR, Associazione ARCIGAY, Arcobaleno AIDS ODV, FONDAZIONE Gruppo Abele.
In allegato anche l’Appello alle forze politiche e sociali sui gravi rischi di rilancio della guerra alla droga.
Per adesioni si può scrivere a segreteria@forumdroghe.it.