Arci invita presso la sede romana la delegazione egiziana sui diritti umani
La più ampia ondata di arresti di massa dall’arrivo al potere del presidente al-Sisi. È quanto denunciano sempre più osservatori internazionali e attivisti egiziani ed esteri di diritti umani.
Dal 5 novembre a Roma – invitata dall’Arci – c’è una delegazione egiziana impegnata sui diritti umani che sta incontrando membri istituzionali del Parlamento, del Governo e della società civile.
La delegazione è composta da Ahmed Mefreh, Direttore esecutivo del Commitee for Justice, autorevole associazione indipendente per la difesa dei diritti umani in Medio Oriente e Nord Africa basata a Ginevra; Muhammad Al Kashef, avvocato dei diritti umani e ricercatore indipendente, esperto di migrazioni in paesi di transito e in particolare sulle condizioni di detenzione dei migranti in tali paesi e Leslie Piquemal, che rappresenta a Bruxelles, per le relazioni con l’Unione Europea, il Cairo Institute for Human Rights Studies, una delle più note organizzazioni egiziane per i diritti umani e democratici.
Le denunce sono sempre più numerose: oltre 3000 le persone arrestate dal 20 settembre a oggi, compresi centinaia di minori privati della possibilità di comunicare con i genitori. La maggior parte degli arresti riguardano manifestanti, avvocati per i diritti umani, giornalisti, attivisti ed esponenti politici. Sono tutti coinvolti in un’inchiesta che se arriverà a giudizio darà luogo al più grande procedimento penale della storia egiziana per fatti relativi a reati di opinione.
Rispetto ai rapporti con l’Italia, il nostro paese continua ad espellere alla volta del Cairo cittadini egiziani, in virtù dell’accordo di riammissione del 2008, ed in chiara violazione dell’art 16 della Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate, ratificata dall’Italia nel luglio 2015. Nella collaborazione bilaterale tra i due paesi preoccupa particolarmente il co-finanziamento, da parte del Ministero degli Interno Italiano, sui fondi alla sicurezza interna, del progetto ITEPA (International Training at Egyptian Police Academy), che prevede di formare al controllo delle frontiere nell’ambito della migrazione i poliziotti di 22 paesi africani presso l’Accademia Polizia Egiziana, luogo noto per le detenzioni sospette.