L’esercito israeliano ordina l’evacuazione a 1,1 milione di palestinesi a Gaza: entro le prossime 24 ore devono trasferirsi a Sud, per rimanere vivi.
Non si capisce come, in una città che non ha più luce, acqua, gasolio. Non si capisce dove, in una città assediata, dove gli abitanti sono chiusi in trappola.
Vaste aree della città sono già state devastate dai bombardamenti, anche con le bombe al fosforo vietate dalle convenzioni internazionali, e gli ospedali sono già al collasso.
L’ONU dichiara che “Le Nazioni Unite ritengono impossibile che tale movimento abbia luogo senza devastanti conseguenze umanitarie”, e chiede che l’ordinanza sia annullata perchè la tragedia non diventi catastrofe.
E perfino il segretario di stato USA Blinken ha detto al governo israeliano: “noi democrazie ci distinguiamo dai terroristi perché cerchiamo di applicare altri standard, anche quando è difficile. Questo è il motivo per cui è così importante prendere ogni precauzione possibile per evitare di fare del male ai civili”.
Questa non è difesa, questa non è neppure guerra. Questa è rappresaglia.
Nessuno può rispondere all’orrore con l’orrore.
Noi, come tutto il movimento pacifista italiano, da sempre ci battiamo contro l’occupazione in Palestina, contro gli insediamenti, contro gli arbitri e le violenze contro i palestinesi.
Noi, come tutto il movimento pacifista italiano, abbiamo condannato l’attacco di Hamas, il massacro di civili, la presa di ostaggi e gli attacchi contro la vita e la sicurezza di Israele.
Noi non partecipiamo, come tutto il movimento pacifista italiano, alla inutile e sbagliata guerra delle bandiere: la nostra bandiera è quella della pace.
Chiediamo terra, vita e libertà per due popoli e due stati.
E per questo nelle prossime ore e giorni, insieme al movimento pacifista italiano, saremo in piazza in tante città.
Facciamo appello a chiunque abbia la possibilità di intervenire in queste ore di fermare l’escalation della barbarie e il massacro di Gaza, che rischia anche di allargare la violenza ovunque, non solo nella regione.
Chiediamo a tutti e tutti di schierarsi dalla parte della pace giusta.
Per Gaza, per la Palestina, per Israele, per il Medio Oriente, per il mondo intero.
Per tutti e tutte noi.