Applausi per il ritorno in concorso dei fratelli romani
Tornano a Berlino, ma questa volta in concorso con il loro Favolacce. I fratelli D’Innocenzo, Damiano e Fabio, gemelli del 1988, cresciuti fra Tor Bella Monaca e il litorale laziale. Talenti puri, autodidatti, ironici che seguiamo da tempo. Il loro sorprendente esordio, La terra dell’abbastanza, ci aveva colpito tanto da inserirlo nella nostra rassegna L’Italia che non si vede. E quest’anno l’aria che arriva dalla Germania è che potrebbero vincere un premio importante, facendo tutti gli scongiuri del caso, questo rumor ci rende particolarmente felici. Per ora abbiamo le reazioni da Berlino e sono state decisamente positive. Loro naturalmente giocano al ribasso: «A Berlino dalla porta principale? Noi siamo abituati a entrare dal retro, a scavalcare le staccionate…». Ma del resto come dargli torto.
Il film è in uscita in Italia il 16 aprile. La storia è di quelle corali di una piccola borghesia di un villaggio laziale dove scorre una rabbia sopita, un malessere sotterraneo.
Alla conferenza stampa di presentazione a Berlino, Elio Germano fa un passaggio sul senso e significato della ‘rabbia’ per il nostro paese ma che assume un significato particolare anche nel film. Vite, storie, rapporti familiari in una periferia di Roma ma che potrebbe essere ovunque. Una rabbia che non si arrende, si alimenta, che involve.
I fratelli D’innocenzo rappresentano quel senso del cinema che non si compiace, che sceglie le strade più faticose da raccontare ma che alla fine regala quella speciale magia del cinema che si chiama: emozione.