Lo scorso martedì 2 ottobre a Roma si è tenuta la prima giornata dell’assemblea nazionale del Forum del Terzo Settore, che si è svolta in due giorni per diversi motivi.
Il primo era quello di verificare e mettere a punto l’architettura istituzionale e partecipativa del Forum; il secondo, che destava particolare curiosità, era la sessione di presentazione pubblica al Ministro e vice-presidente del Consiglio Luigi di Maio.
Per la prima parte, in una chiave tutta interna, la consultazione è avvenuta attraverso degli strumenti te-cnologici di domanda e risposta cui tutti i presenti hanno partecipato.
Pur se l’attesa per l’arrivo del Ministro è via via cresciuta, i lavori si sono comunque potuti svolgere.
Occorre ricordare intanto che la mattina del 2 ottobre è stata quella dell’arresto del Sindaco di Riace e che quindi, a maggior ragione, l’attesa dell’intervento del Ministro assumeva accenti particolari. Occorre anche ricordare come il Ministro di Maio, durante tutto il periodo estivo, si è reso protagonista, assieme all’altro vice-presidente del Consiglio, di una campagna mediatica, politica e sanzionatoria contro le ONG che operavano nel Mediterraneo in supporto e soccorso dei migranti.
Infine bisogna tener presente che l’impianto della Riforma del Terzo Settore attende ancora una serie di provvedimenti attuativi per i quali il decreto correttivo approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso 2 agosto mette a punto alcune questioni come la proroga dei termini di adeguamento degli statuti, ma ne lascia molte altre ancora aperte.
Era quindi l’occasione per apprendere dalla voce del Ministro quali sarebbero state le prospettive, anche in chiave solo generale, e invece… invece quello che ci è stato proposto è stata la lettura dei dati Istat, non proprio aggiornati, relativamente alle organizzazioni di Terzo Settore e di come queste siano importanti per il paese, supplendo per conto dello Stato ai compiti di supporto per le molteplici fragilità sociali.
Insomma, a parte passaggi che facevano intravedere un orientamento per cui lo Stato debba essere più protagonista anche in ambiti che oggi sono di cura del terzo settore, il resto delle osservazioni si è articolato sul tema del sospetto e della sfiducia di cui, le forze politiche al governo, ritengono che il terzo settore debba essere oggetto.
In conclusione, è stata comunque manifestata da parte del Ministro la volontà di confronto e costruzione di risposte ai quesiti posti da Forum (sulla possibilità per il mondo del volontariato di portare avanti attività di autofinanziamento, la correzione del dispositivo fiscale e l’inquadramento delle ex-Ipab; la rapida istituzione del Registro Unico del Terzo Settore; il completamento del quadro regolativo dell’impresa sociale, in particolare sulla vigilanza; i percorsi di armonizzazione normativa in settori quali sport sociale, agricoltura sociale, impresa culturale, cooperazione allo sviluppo), ma si è trattato di un passaggio interlocutorio che ancora non delinea profili generali di intendimento da parte del Governo.
Il tutto funestato da un’afasia in quella sede del Forum sui temi spinosi che in questi giorni (ultimo e grave il provvedimento restrittivo del sindaco di Riace) ci troviamo a contrastare e per i quali la linea delle forze di governo ci trovano fortemente contrari.