Il 27 luglio ha inizio Attivatori di cittadinanza

Saranno 12 ragazze e ragazzi dai 16 ai 22 anni provenienti da Toscana, Liguria, Piemonte ed Emilia Romagna i partecipanti alla sesta edizione del campo antimafia Attivatori di cittadinanza, in programma dal 27 luglio al 4 agosto, promosso da Arci Lecco con i partner locali di Libera, Auser, Cgil, Spi Cgil in collaborazione con Informagiovani – Comune di Lecco, Legambiente, Cooperativa Alma Faber. Oltre alle attività formative e sui beni confiscati, il campo vedrà la realizzazione di una serie di eventi che coinvolgeranno tutta la cittadinanza. Si comincia sabato 28 luglio alle ore 18 con Raccontare l’antimafia sociale, presentazione della trilogia di Alessandro Gallo, scrittore, attore, editore e regista impegnato in progetti di educazione alla legalità e teatro civile. L’appuntamento si svolge presso Fiore Cucina in libertà, pizzeria e centro per attività sociali e culturali. Martedì 31 luglio ha inizio il workshop di fotografia sociale a cura del fotografo Giulio Di Meo, che si svolge contemporaneamente al campo e che andrà a documentare, con i partecipanti, il lavoro che i volontari svolgeranno presso alcuni beni confiscati della città e provincia di Lecco.

Il 3 agosto i partecipanti al campo racconteranno la propria esperienza al circolo Arci La Lo.Co. di Osnago, nell’ambito dell’iniziativa Non solo musica, realizzata in collaborazione con Arci Mingus Live di Carnate. Durante la serata, ci sarà una raccolta fondi in sostegno della cooperativa Lavoro e non solo di Corleone e un concerto che vedrà l’esibizione di Sara Velardo, Lost in Paradise, Mattiska HC.

Per tutta la durata del campo, inoltre, saranno numerose le attività di formazione, svolte con modalità ludico-creative (teatro, forum, workshop), allo scopo di conoscere la storia delle presenze mafiose a Lecco e come il territorio si adopera per promuovere una cultura della legalità. I contenuti della formazione saranno le ecomafie, il gioco d’azzardo patologico e le connessioni con la criminalità organizzata, il caporalato e la dimensione europea della criminalità organizzata.

 

Diari dai campi

Liberarci dalle spine, Corleone19 luglio 2018

Non è un caso che oggi il nostro viaggio nei campi della legalità ci abbia portato a Palermo. Dopo pochi mesi dall’attentato a Falcone, il 19 luglio 1992, la mafia colpisce di nuovo, questa volta in città, uccidendo in via D’Amelio Paolo Borsellino e la sua scorta. Oggi, siamo stati qui, in un luogo simbolo della storia del nostro Paese. Nel luogo della strage, nel cratere lasciato dall’esplosione è stato piantato un albero di ulivo, proveniente dalla Palestina, come ha sottolineato Moni Ovadia. Un albero che oggi simbolicamente dà i suoi frutti. Frutti che ritroviamo nella presenza di tanti bambini accompagnati da donne e uomini che vogliono testimoniare con il loro essere qui l’importanza di fare memoria.

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ci ha parlato di come le mafie si sono adattate alla fluidità della nostra società e dell’impegno per chi ricopre ruoli di responsabilità istituzionale di non voltarsi dall’altra parte. Moni Ovadia ha voluto sottolineare la necessità di non mollare un centimetro su questi valori, perché solo chi resiste vive un’esistenza piena e ricca, gli altri si condannano ad una vita che lentamente scivola via. Proprio sotto l’ulivo abbiamo incontrato Rita Borsellino, che con tenace insistenza ci ha spiegato la bellezza e l’importanza di quello che stiamo facendo, di come attraverso il nostro impegno possiamo essere moltiplicatori di una memoria che è viva. Un inno alla bellezza, di una città e una terra, che come diceva Paolo Borsellino «un giorno sarà bellissima».

 

Ti scrivo l’antimafia, Tuturano (BR)11 luglio

Non potevamo certamente mancare di visitare il circolo Arci dedicato a Michele Fazio, in cui Pinuccio Fazio, padre di Michele, ci ha accolti raccontando di come lui e sua moglie hanno trasformato il dolore per la perdita del figlio, vittima innocente dei clan che controllavano il quartiere, in una lotta costante e vittoriosa contro di essi. A concludere la giornata è stato il saluto di Alessandra Ricupero, coordinatrice di Libera Puglia, che ci ha accompagnati tra i vicoli della città vecchia fino ad arrivare al monumento dedicato a Michele, che sorge nel luogo in cui fu ucciso.

12 luglio – Oggi abbiamo incontrato il sociologo e scrittore Marco Omizzolo (In Migrazione, la Repubblica, Left, il manifesto) presso Spazio d’autore / libri e vinili, una nuova realtà incastonata nella splendida cornice del centro storico di Mesagne e gestita dai ragazzi del circolo Arci La Manovella Mesagne. Una delle innumerevoli esperienze di Marco maturate per lo studio del fenomeno migratorio, è stata quella di toccare con mano le condizioni disumane della comunità indiana insediata nella provincia di Latina, documentando il tutto, ma soprattutto aiutando la comunità a ribellarsi e rivendicare i propri diritti contro la tirannia dei caporali e delle famiglie mafiose agenti su quel territorio.

 

Info e diari su www.campidellalegalita.it