DICkTATORSHIP. Il docufilm da vedere sul maschilismo imperante
«È proprio una donna con le palle». Un’espressione usata molte volte, per esprimere una donna dotata di quella forza che per ‘natura’ è riconosciuta all’uomo.
Ma gli esempi sono numerosi, tutti basati sugli stereotipi del maschile e del femminile. Dal 10 giugno nelle sale (poche) è arrivato DICkTATORSHIP – Fallo e Basta! il docufilm di Gustav Hofer e Luca Ragazzi che indaga su come sia diffuso il maschilismo e quanta fatica debbano fare le donne per farsi largo. Già registi di Improvvisamente l’estate scorsa sul tema dell’omofobia, What is Left? sulla crisi della sinistra e Italy: love it or leave it, sulla fuga dei giovani dal Bel Paese, Hofer e Ragazzi si muovono sui temi progressisti con sapiente e sagace abilità sia nella scrittura che nella regia. Ma tornando al tema del loro ultimo lavoro, una domanda posta in diverse proiezioni con i registi è stata: perché due uomini discutono su un tema di genere? La risposta sta nella frase detta di uno degli intervistati nel film: «Chi vive con un privilegio non se ne accorge, al contrario chi subisce una discriminazione impara presto a lottare». Ecco, chi subisce discriminazioni, sia sull’orientamento sessuale che sul genere, sviluppa più facilmente un’empatia non solo per la propria condizione, ma per chiunque lotti per affermare la propria esistenza. La coppia, Gustav e Luca, si mette in discussione di fronte agli stereotipi maschilisti e sessisti, dimostrando attraverso incontri e racconti quanto siano diffusi in ogni condizione sociale. Un film da vedere, perché il ritmo e i dialoghi sono ben costruiti, per quanto forse – come spesso capita sui lavori a tesi – a volte risulti un po’ compiaciuto e prevedibile.
Però rappresenta un tassello di un lavoro culturale che durerà molti altri anni.