Sono passati quasi tre anni da quando Nazareno Nicoletti, un giovane regista napoletano, ha condiviso con me e con Arci Movie l’idea di realizzare un racconto cinematografico della realtà con uno sguardo originale sulla periferia e su persone ai margini, oltre ogni stereotipo su Napoli.
Da allora è partito un progetto produttivo lungo e stimolante, che ha coinvolto alcuni professionisti e dal quale è nato Giù dal vivo, opera seconda di Nicoletti (nel 2014 in concorso con Moj Brate al Festival di Locarno) che Arci Movie ha prodotto in associazione con Parallelo 41 produzioni, con il contributo della Regione Campania e con la collaborazione della Film Commission.
Il nostro primo grande risultato è stata la selezione ufficiale in concorso nella sezione ‘Documentari Internazionali’ al Karlovy Vary Film Festival in Repubblica Ceca, giunto alla sua 54esima edizione e considerato come il Festival più importante dell’Europa centrale e dell’Est, tra i 15 più prestigiosi al mondo. Karlovy Vary è un’affascinante cittadina con edifici barocchi e art nouveau ai quali fa da contraltare la sede del Festival, l’Hotel Thermal, un edificio sovietico costruito in contrapposizione con tutto ciò che lo circonda.
Dal 29 giugno al 2 luglio, la nostra delegazione napoletana – composta oltre che da me, dal regista, dalla produttrice associata Antonella Di Nocera e da Maica Rotondo e Luisa Esposito – ha avuto l’onore di presentare il film in un evento che annovera circa 250 film, 140mila presenze e oltre 2.000 accreditati da tutto il mondo. Giù dal vivo, inoltre, era l’unico film italiano in competizione, in compagnia di pezzi da novanta quali Marco Bellocchio, Abel Ferrara e Roberto Minervini.
L’evento di Karlovy Vary è stata un’incredibile scoperta, con un’atmosfera informale, una massiccia partecipazione di giovani e una calda accoglienza. Le sale del festival erano gremite, si respirava un sentimento di amore per l’arte cinematografica, in contrasto con la crescente disaffezione che sperimentiamo, purtroppo, nel nostro paese. Eppure l’Italia è considerata sempre un faro, accolta con una sorta di religiosa ammirazione per il cinema nostrano.
Giù dal vivo è stato apprezzato, le due proiezioni ufficiali, con appassionanti Q&A (questions and answers), hanno registrato un sold-out e un riscontro di consensi tutt’altro che scontato per un’opera sperimentale. Un calore e un affetto che ci sono stati testimoniati anche dal Direttore Artistico, Karel Och, che ha voluto incontrarci per parlare del film, e dalla storica ex Direttrice, la novantenne Eva Zaoralova, che, in un’intervista al magazine Cinema&Video International, ha evidenziato di aver ritrovato una certa somiglianza visuale con Garrone nel viaggio che si compie nei bassifondi partenopei.
Alla fine l’esperienza è stata unica, partecipare da protagonisti ad un festival di serie A è stato il coronamento di un percorso produttivo che Arci Movie, a partire da un’attività ventennale di piccole produzioni realizzate con le scuole, pone in continuità con gli ultimi 5 anni di importanti riscontri delle produzioni provenienti dal progetto Filmap.
Adesso l’obiettivo è costruire un percorso internazionale con la speranza che si riesca a trovare, quanto prima, anche una degna cornice festivaliera italiana.