L'articolo di Ferruccio de Bortoli, giornalista e scrittore
La definizione di terzo settore è di origine francese (copyright Delors). Quella di no profit anglosassone.
Eppure l’Italia ha una grande tradizione solidale che affonda le proprie radici nel Medioevo: misericordie, microcredito. E poi mutue, cooperative.
Gli italiani donano meno dei cittadini dei Paesi anglosassoni. Ma sono più generosi in termini di tempo e disponibilità personale.
È un grande capitale sociale il nostro. Oltre 300 mila organizzazioni di volontariato. Sei milioni di persone coinvolte a vario titolo. Una fetta importante del prodotto lordo che crea anche occupazione e reddito.
Ed è la base della sharing economy, un esperimento di economia sociale. Prima c’era solo Stato e mercato.
Ora si aggiunge la comunità. La comunità avrà sempre più spazio e responsabilità. A patto che sia più efficiente e realizzi le necessarie sinergie. Gli sprechi nella solidarietà sono ancora meno accettabili.