Stati nervosi. Come l’emotività ha conquistato il mondo (Einaudi)
Ci sono eventi che non passano invano, così com’era stato Berlusconi ora abbiamo Trump, la Brexit e il sovranismo. Gli effetti sono evidenti in libreria dove sono numerosi i libri che cercano di spiegare perché, capire come, tentativi di razionalizzare fenomeni che – ironia della sorte – vogliono proprio sfuggire all’analisi rifugiandosi negli istinti.
Arrivato da poco sugli scaffali delle librerie per Einaudi: Stati nervosi. Come l’emotività ha conquistato il mondo di William Davies, docente alla University of London e firma acuta del Guardian. Il saggio ripercorre la genesi della razionalità applicata alla realtà, usando i numeri, affidandoli a gente competente, Davies sostiene sia nata nella seconda metà del ‘600. Il culto dei fatti nasce lì. Andando avanti poi con la storia, l’autore ci va giù pesante, sostenendo che quest’attitudine sia diventato esercizio sempre più elitario e sempre meno interessata a capire il mondo nella sua complessità. Per sintetizzare la sua critica è spietata: la razionalità è diventata una forma di pensiero unico. Ora c’è un mondo che si fida più dell’istinto. I cittadini, molti per lo meno, non si fidano più degli esperti, i dati hanno perso autorevolezza e le emozioni conquistano il mondo. Il successo dei populisti di destra e di sinistra si comprendono bene in questa analisi, lascia lo sconforto e lo smarrimento dell’assenza di strumenti per contrastare questa deriva.
Un libro denso che lascia attoniti, una sensazione tipica di un periodo dove non si capisce dove stia andando il mondo.