il populismo va combattuto
Colin Crouch, sociologo e politologo inglese, nei recenti anni ha legato il suo nome al termine ‘Postdemocrazia’, che è il titolo del suo libro di maggior successo.
Nel 2020 Crouch è tornato in libreria con un nuovo saggio Combattere la postdemocrazia, pubblicato sempre da Laterza, in cui Crouch riconosce la sottovalutazione del populismo xenofobo, nato in contrasto alle tendenze postdemocratiche, che prevedono un profondo scollamento fra élite e cittadinanza. Ciò a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, dice Crouch, è la politicizzazione del pessimismo nostalgico.
«I movimenti xenofobi stanno diventando i principali interpreti non solo della paura e dell’odio nei confronti degli stranieri, ma anche di un più generale conservatorismo sociale, pessimista e nostalgico». I partiti politici mainstream, osserva Crouch, «non hanno tempo per la nostalgia e ci sollecitano di continuo ad accettare il cambiamento che chiamano progresso. I nuovi movimenti conservatori riempiono il vuoto che così si crea, raccogliendosi attorno alla visione di un’età dell’oro passata, di un mondo che appartiene di diritto ai nostalgici e rischia di essere invaso». Gli invasori identificati dai pessimisti nostalgici sono molti: i migranti, in senso letterale, ma anche le istituzioni internazionali, «che pretendono dagli stati-nazione che collaborino e cedano parte della loro sovranità anziché sottolineare con orgoglio la propria separatezza nazionale».
Sono invasori anche le nuove forze economiche, «accusate di distruggere le buone vecchie industrie e i relativi posti di lavoro». Questa nostalgia è diventata propaganda, usata a fini elettorali. Evocando sempre una presunta epoca nella quale le cose andavano meglio di adesso, anche se non è vero. Inoltre – spunto interessante – pensare che i movimenti populisti affondino il loro consenso tra i ceti più poveri o emarginati. In realtà, osserva Crouch, «anche se il populismo raccoglie senz’altro consensi presso questi gruppi sociali, la sensazione di essere ‘lasciati indietro’ spesso coincide con l’esperienza di chi ha perso alcuni dei privilegi di cui un tempo godeva, oppure lamenta di non avere determinati privilegi che pure gli spetterebbe». Crouch afferma che la postdemocrazia va combattuta.