'Ci salveremo (nonostante tutto)', di Ferruccio de Bortoli, Garzanti | pp. 173 - € 16
La riscossa civica del Paese non può che passare dalle virtù del suo Terzo settore.
Dalle tante associazioni che curano i bisogni degli altri surrogando l’attività di uno Stato in affanno finanziario, indebolito da una burocrazia cieca e inefficiente. Dalle tante persone che ogni giorno fanno il bene degli altri. Alleviano le sofferenze di chi ha bisogno di aiuto.
Hanno un moto di pietas. Senza dirlo, anzi schermendosi. Nascondendosi persino. Esattamente l’opposto di quello che accade sul palcoscenico della ‘rete’. Quella del web. Dove tutto è vanità e rappresentazione estetica fine a sé stessa, dove la rappresentazione non coincide quasi mai con la realtà. Il Terzo settore è molto forte al Nord e al Centro. Ma non è debole al Sud. Nel volontariato le differenze di latitudine non sono così ampie come quelle del reddito. Anche questo è un segno di speranza. Ferruccio De Bortoli conosce bene i difetti e le virtù nazionali, ha passato una vita a osservarli e descriverli.
Nel suo ultimo libro, de Bortoli, sostiene con ottimismo che ci «Ci salveremo» e che la riscossa civica passi proprio da noi, da quel vasto mondo denominato Terzo settore che non sta vivendo un buon momento.
Ma per fondare un ‘nuovo civismo’ noi siamo a disposizione.