«Le parole sono importanti» diceva Nanni Moretti in un suo celebre film.
Proprio a partire da questa riflessione è nato Il vocabolario delle mafie, progetto di educazione alla legalità che ha coinvolto i giovani studenti di 5 classi della scuola secondaria di primo grado di Cerreto Guidi, in provincia di Firenze.
L’Arci Empolese Valdelsa ha coordinato tutto il lavoro (che è un’articolazione del progetto più ampio I Care – Cittadini Attivi e Responsabili, realizzato con il finanziamento della Regione Toscana L.R.T 11/99 con Arci Toscana e Anpi). Il circolo Arci ‘Rossetti’ di Cerreto Guidi ha deciso di far proprio questo percorso, finanziandolo e portandolo avanti con tutta la rete dei soggetti promotori insieme a Spi CGIL di Vinci-Cerreto, l’istituto Comprensivo di Cerreto Guidi, la sezione soci Coop di Cerreto e l’associazione Caracò.
Il progetto, che si concluderà a maggio con il viaggio a Cinisi sulle orme di Peppino Impastato, ha visto le 5 classi coinvolte affrontare, sotto la guida di Alessandro Gallo (attore, scrittore ed educatore) un percorso laboratoriale, ciascuno con un diverso tema, ispirandosi ad una persona simbolo della lotta alle mafie.
Jerry Essan Masslo, giovane sudafricano che viveva e lavorava nei campi a villa Literno, ucciso e divenuto simbolo della lotta al caporalato e al razzismo, ha ispirato il primo percorso.
Da qui è nato un fumetto legato alle vicende di Masslo; un’altra classe,dopo avere approfondito la figura di Peppino Impastato e i suoi trascorsi con Radio Aut, ha invece prodotto un radio dramma registrato a Bologna con Radio Città del Capo. Sull’eccidio di Portella della Ginestra ha lavorato invece la terza classe attraverso l’incontro e la testimonianza di Pietro La Fata, fratello maggiore di Vincenza, giovanissima vittima della strage a soli 8 anni. Dal lavoro su Antonino Caponnetto, per molti anni a capo del pool antimafia, la quarta classe ha creato una orazione civile, frutto di suggestioni, approfondimenti e studio dei discorsi del magistrato.
L’ultimo percorso ha riguardato la creazione di un ebook ispirato alla figura della giovane fiorentina Rossella Casini, scomparsa in Calabria, uccisa dalla Ndrangheta, rea di volere fare collaborare con la giustizia il fidanzato, appartenente, per famiglia, a quel mondo di illegalità.
Il progetto ha inoltre visto l’incontro in plenaria con la giornalista Angela Iantosca che ha presentato il libro Bambini a metà, sui figli della ‘ndrangheta, libro che pone ai giovani tante domande: come vivono i giovani mafiosi?
E se conoscessero un altro modo di crescere cosa accadrebbe? E cosa è accaduto a chi ci ha provato?
L’incontro finale svoltosi martedì 26 marzo al Circolo Arci Rossetti di Cerreto ha visto i ragazzi delle 5 classi raccontare questi percorsi con emozione davanti ad una grande folla di persone, e presentare i prodotti del proprio lavoro.
È stata una gradita sorpresa la presenza di Claudio Fiore, presidente onorario del Centro Studi Paolo e Rita Borsellino che è intervenuto sull’importanza della educazione alla legalità.