ROMA, 19 DICEMBRE 2024 – Nelle ultime ore si è consumato un grave colpo ai danni del volontariato, dell’associazionismo e del Terzo Settore italiano. Sulla questione specifica dell’IVA, dopo un lungo lavoro, volto a elaborare una proposta in grado di chiudere l’infrazione europea e salvaguardare il Terzo Settore dall’essere assimilato a un’attività commerciale sul piano fiscale e burocratico, siamo di fronte a un clamoroso passo indietro.
Nonostante le rassicurazioni e gli annunci ufficiali del Governo, rappresentati dai comunicati stampa del Consiglio dei Ministri e dei Vice Ministri Leo e Bellucci, si è deciso di ignorare le soluzioni avanzate dal Forum del Terzo Settore. La proposta, presentata già a luglio, avrebbe garantito l’esclusione IVA per le realtà associative, superando le obiezioni poste dall’Europa. Ma ciò che emerge è un’amara constatazione: questa soluzione non è stata nemmeno letta o adeguatamente considerata dai vertici istituzionali.
Al posto di risposte concrete, il Governo ha scelto di adottare la linea del “ce lo chiede l’Europa”, un mantra che maschera l’incapacità di valorizzare il lavoro delle realtà sociali e solidali del nostro Paese. Questa decisione non è solo un atto di negligenza, ma rappresenta una chiara mancanza di rispetto verso un mondo che opera ogni giorno per il bene comune, spesso sopperendo alle mancanze istituzionali, con dedizione e impegno.
“Ora, al netto di doversi sorbire per l’ennesima volta il sovranismo cacio e pepe di questa maggioranza di sbandati, la cosa più inquietante di tutta questa vicenda – dichiara Walter Massa, presidente nazionale Arci – è aver preso atto che la proposta di soluzione avanzata a luglio scorso da parte del Forum del Terzo Settore e presentata ufficialmente ai vice ministri Leo e Bellucci non solo sia stata disattesa, ma neppure letta dai vertici del Consiglio dei Ministri e da quelli del Ministero dell’Economia”.
“Se fosse stata letta – conclude Massa – si sarebbero infatti resi conto del superamento del tema infrazione europea e della bontà della proposta di esclusione IVA ad un mondo che si è ampiamente stufato di ricevere pacche sulle spalle e allo stesso tempo vedersi infliggere le peggiori norme e le più crudeli forme di burocrazia che, come spesso accade, segnano anche la fine della credibilità delle istituzioni stesse. Certamente ai nostri occhi”.