ROMA 17 OTTOBRE 2022 – Si è concluso il progetto nazionale Arci La cultura è la cura, dopo oltre 18 mesi di attività culturali rivolte a persone fragili e a rischio di esclusione sociale – 3 specifici gruppi target, anziani over 65 anni, neet e persone con problemi di salute mentale – progettate tramite percorsi partecipati in 20 diverse realtà italiane.
La premessa da cui ha mosso l’intervento progettuale è che la cultura e la partecipazione culturale possano essere occasioni per il superamento di condizioni di marginalità sociale e creazione di benessere, se si attivano risorse comunitarie e si adottano processi di partecipazione orizzontale.
A chiudere il progetto un seminario finale – che ha visto, tra gli altri, gli interventi di Daniele Lorenzi, presidente Arci nazionale, di Greta Barbolini, Responsabile del progetto, della Prof.ssa Roberta Paltrinieri, Docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università Bologna, di Emilio Vergani, presidente di Social Hub – dedicato alle metodologie di lavoro utilizzate, ai risultati conseguiti e agli output del progetto La cultura è la cura. I materiali presentati durante il seminario saranno scaricabili su www.arci.it.
Il nucleo di fondo, la tesi del progetto, è che l’offerta strutturata di esperienze laboratoriali artistico culturali fosse la cosa giusta da proporre – la cura appunto – per superare la segregazione vissuta nei mesi del lockdown, ma in generale anche nei mesi successivi, in cui forte è stata la limitazione alla socialità che per alcune tipologie di persone si è aggiunta a condizioni croniche pre-esistenti di
isolamento e di stigma.
Nel progetto ciascun partner si è fatto carico di attivare un network locale di persone, organizzazioni della società civile e istituzioni culturali che abbiamo voluto denominare CISM, centro di innovazione sociale e mutualità. Le attività sono state realizzate da 20 partner con un coinvolgimento di 30 diversi contesti territoriali, in
tutto il paese, da nord a sud, in piccoli centri al pari di grandi città come Roma, Torino, Bologna, a partire dalla primavera 2021 per 18 mesi, sviluppando interventi locali e partecipando a percorsi a regia nazionale.
I linguaggi espressivi usati sono stati il teatro, la fotografia, la street art, il lavoro con la parola e la voce in diverse combinazioni creative e partecipative, tra cui scrittura creativa e poesia, fino all’archeologia, la musica e attività tipiche della cultura popolare. Il progetto ha raggiunto oltre 1.500 persone dei gruppi target direttamente coinvolte in attività artistiche, culturali, aggregative; 30 sono state le comunità locali coinvolte attraverso persone, circoli Arci e i circa 100 soggetti del terzo settore in rete che hanno partecipato ai CISM; centinaia di ore di lavoro e pratica culturale per 41 laboratori (17 rivolti ad anziani, 17 rivolti a giovani e 7 a persone con disagio mentale).
In questi mesi abbiamo imparato che il valore delle azioni di cura è potente, a partire dal dato che il 25% di gruppi attivati non finiranno con la fine del progetto. Abbiamo visto che proporre cultura in forma organizzata collettiva e in presenza, sia che si tratti di partecipazione culturale sia che si tratti di attività creative, significa rigenerare la dimensione sociale del vivere insieme e che la co-progettazione si può costruire anche partendo da un’agenda proveniente dalla società civile e su priorità proposte dal mondo del sociale.
La natura specifica di Arci, la sua dimensione di associazione generalista e popolare che si occupa di cultura, tempo libero, impegno sociale e civico, il suo essere in modo naturale una rete di reti rappresenta un ambiente favorevole e favorente per lavorare con la comunità nel campo del welfare culturale come modello di intervento innovativo per la promozione del benessere delle persone e delle comunità.
Già disponibili i primi 14 episodi del podcast del progetto “La Cultura è La Cura” sulle principali piattaforme (Spotify, Spreaker e presto su Google Podcast open.spotify.com/show/7pDNRV2xS0jUDeOHTxxVRr): un viaggio in Italia per conoscere le storie dei partecipanti alle attività laboratoriali e alle esperienze di chi li ha accompagnati e con loro ha progettato interventi centrati sulle persone, per migliorarne la qualità della vita e il “benessere”.
Le interviste sono state realizzate dai comitati e dai circoli partner del progetto. La post produzione è a cura di Voxfarm, studio di doppiaggio di Roma. Tutti i podcast saranno scaricabili dalla piattaforma www.spreaker.com.
L’azione progettuale è stata realizzata dall’Arci (capofila) e dalla rete di partner con sede in 15 Regioni e nelle 2 Province Autonome. Hanno partecipato alla realizzazione delle attività di progetto, insieme alla Direzione nazionale Arci, i Comitati Arci di Collegno, Torino, Pavia, Bolzano, Trento, Trieste, Padova, Rovigo, Modena, Bologna, Siena, Marche, Terni, Roma, il circolo Arci Teatrabile de L’Aquila, Benevento, Brindisi, Calabria, Sicilia, Sardegna.
Il progetto è stato realizzato grazie al finanziamento concesso nel 2020 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali a valere sul fondo previsto ai sensi dell’art. 72 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n.117.