ROMA, 21 GIUGNO 2022 – Anche quest’anno si “celebra” la Musica con una festa che rischia di non mettere a fuoco le grandi difficoltà di questo importante settore della Cultura del nostro Paese.
Una triste Festa della Musica per l’aumento esponenziale dei prezzi dei biglietti dei concerti, l’esplosione dei costi per organizzare un evento di musica dal vivo, la poca attenzione ad innovazione e ai giovani artisti, nessuna novità sul fronte delle semplificazioni normative e fiscali. Anzi, su questo fronte, gli operatori si trovano di fronte a meccanismi farraginosi anche nel pagamento dei compensi per il diritto d’autore alle due società di collecting operanti nel nostro Paese, Siae e Lea.
Anche in ambito formativo la situazione non è rosea. Sono in tanti a denunciare la mancanza di una strategia organica per rafforzare l’educazione musicale in tutti gli ordini e gradi della scuola pubblica.
È un momento delicato anche per la discussione, in corso alla Camera, della riforma dello Spettacolo dal vivo, con diversi elementi di parziale innovazione per quanto riguarda le tutele dei lavoratori, ed altri che avranno bisogno di una grande attenzione nella definizione dei futuri decreti legislativi, che dovranno essere emanati una volta approvata la legge delega, come quello che riconoscerà i Live Club. Speriamo che, finalmente, si possa rimettere mano alla ormai vetusta legge 800 del 1967 che norma ancora buona parte dei meccanismi di sostegno alla musica.
Ci domandiamo se esiste una vera strategia che sia in grado di rilanciare non solo ‘l’eventismo” della musica ma un progetto che coinvolga anche gli enti territoriali, dai Comuni alle Regioni, per la crescita di artisti, operatori profit e non profit, e un serio investimento per aumentare la partecipazione dei cittadini alla cultura musicale.