05 April 2019
Continueremo a impegnarci per una ricostruzione piena, rispettosa verso una reale rigenerazione urbana
Alle 3.32 del 6 aprile 2009 cambiava radicalmente la vita di molti a L’Aquila: 309 morti, 1.600 feriti, quasi 80mila sfollati. Furono 57 i comuni colpiti.
Dieci anni dopo quel che rimane è una città, e una provincia, ancora con tante macerie e ancora tanti cantieri. Sono migliaia gli sfollati che abitano ancora nei moduli abitativi provvisori, o nelle Case, i complessi antisismici sostenibili ecocompatibili.
Questa sera, come ogni anno, si terrà la fiaccolata in ricordo delle vittime. Perché è un dovere ricordare, ma c’è anche il domani. E il futuro preoccupa ancora. Perché il segno lasciato non passerà.
Continueremo a impegnarci per una ricostruzione piena, rispettosa verso una reale rigenerazione urbana.
A stentare è il ritorno alla vita vera.
L’Aquila con la sua comunità esiste sempre, con la sua gente fuori dal centro storico. Dove, prima o poi, tornerà.