La rete della Biennale dei Giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo (Bjcem) è un’associazione internazionale con sede legale a Bruxelles e sede operativa a Torino.
Come molti sanno, l’Arci ha avuto un ruolo fondamentale nella ideazione e nella promozione del progetto originale nato molto prima della nascita dell’associazione nel 2001, con Tendencias che fu il prologo del primo evento ‘Biennale’ che si svolse a Barcellona nel 1985.
Negli ultimi anni il network di Bjcem ha cominciato a sperimentare progetti di lavoro tra le organizzazioni che lo compongono per costellare il tragitto da una biennale all’altra di residenze, progetti speciali, conferenze, collaborazioni con enti esterni alla rete.
Per questo vengono organizzate le assemblee della rete in giro per le città europee e, con fatica, in quelle della riva est e sud del Mediterraneo. Dopo la bella e interessante diciottesima edizione di Mediterranea, biennale che si è svolta a Tirana e Durazzo in Albania a maggio di quest’anno, siamo atterrati a Nottingham, in Inghilterra, ospiti di UKYA (UK Young Artist) rete di università che lavorano con i giovani creativi. L’assemblea del 10 novembre, ospitata da UKYA e dalla Trent University, ha affrontato diversi temi, non ultimo il rilancio del progetto in vista della prossima biennale nel 2019 e la costruzione di progetti intermedi tra i membri, a cominciare dalla stessa UKYA che ci ha accolto nel centro culturale Primary per un incontro con artisti che avevano appena terminato una interessante residenza artistica.
Le prossime tappe del 2018 di avvicinamento al Mediterranea 19 sono: un appuntamento a Cipro per rafforzare le relazioni con gli artisti di quel Paese, uno a Parigi per valorizzare il lavoro avviato con i nuovi soci francesi e un meeting a Tunisi a fine 2018.
Programma ambizioso che supporta l’idea di una Bjcem che rafforza il suo network, dal nord al sud, da Est a Ovest dell’Europa e del Mediterraneo. L’assemblea ha anche dato il benvenuto ad un nuovo prestigioso socio: Fluks, centro per giovani artisti dell’Università di Agder in Norvegia.