Il 9 aprile 2019 è stata la giornata dedicata al contrasto dell’hate speech, all’interno del Festival del cinema e dei diritti umani di Donostia/San Sebastian.
Vi abbiamo partecipato in rappresentanza della nostra classe, la 4A del liceo linguistico ‘Agnesi’ di Merate, che è stata selezionata per il video prodotto nel progetto React (Respect and Equality: Acting and Communicating Together) promosso dall’Arci nazionale insieme ad organizzazioni provenienti da Italia, Spagna, Francia, Inghilterra e Germania.
Il primo workshop, svoltosi al centro culturale della Tabakalera, consisteva nell’effettuare una breve intervista, con i nostri cellulari, a quattro diversi esperti rappresentanti di associazioni impegnate per i diritti umani. In queste mini-interviste, oltre all’esperienza personale dei singoli, dovevano trasparire la loro definizione di linguaggio d’odio, i mezzi e le migliori soluzioni per risolvere il problema. Nella seconda metà della mattinata ci siamo recati su una delle spiagge della città, per effettuare ulteriori interviste, questa volta ad immigrati provenienti dall’Africa e dall’America del Sud. Agli intervistati abbiamo chiesto di parlarci delle esperienze vissute di discriminazione anche verbale.
Dopo il pranzo e un paio di ore libere per di visitare la città, ci siamo recati alle 17 all’Aterkiart, ospiti della Diputación Foral de Guipúzcoa, dove abbiamo avuto la magnifica occasione di presentare e mostrare il video da noi realizzato e di vedere quelli prodotti da studenti spagnoli, inglesi, francesi e tedeschi.
Quest’ esperienza è stata veramente istruttiva dal punto di vista umano e culturale, poiché siamo entrati in contatto con esperti e con partecipanti di altri nazioni, cogliendo l’aspetto globale dell’hate speech e quindi la sua gravità. Ma ci ha molto confortato la testimonianza di tanti operatori sociali che si stanno impegnando concretamente per contrastarlo e ci hanno dato anche istruzioni concrete. L’idea che cercheremo di trasmettere ai nostri compagni di scuola e coetanei è quella di portare sui social network delle contro-narrazioni che stimolino pensieri positivi di pace, tolleranza e accoglienza del diverso.