Per affermare dignità e diritti per le persone che vivono e lavorano negli istituti di pena
La situazione nelle carceri del nostro Paese sta peggiorando di giorno in giorno. Strutture fatiscenti, sovraffollamento, pochissimɜ educatorɜ, assistenti sociali e psicologɜ, condizioni disumane dellɜ più fragili, pochi esempi virtuosi di progetti di reinserimento sociale e lavorativo.
La condizione delle persone detenute è spesso drammatica. Le persone malate, che soffrono di disturbi mentali, che sono tossicodipendenti, spesso non hanno nessun supporto continuativo e rischiano di peggiorare la loro condizione di vita durante la detenzione.
Il sovraffollamento è il risultato di leggi che privilegiano la carcerazione preventiva per nascondere il malfunzionamento della giustizia e dell’amministrazione pubblica o che puniscono reati minori senza prevedere pene alternative alla detenzione. Per non parlare della condizione delle persone straniere detenute e lo scandalo dei CPR (Centri di permanenza per i rimpatri), luoghi terribili di detenzione camuffata.
Il diritto alla salute, all’affettività, alla socialità delle persone private della libertà sono calpestati ogni giorno. La condizione delle donne, che siano madri o meno, è sempre più difficile in virtù di condizioni che impediscono, concretamente, di avere relazioni stabili con gli affetti esterni.
Ma nessuno vuole vedere, nessuno vuole sapere. E’ come se il carcere fosse una discarica della società, dove non c’è nessuna speranza per persone che hanno rotto il patto sociale attraverso la commissione di un reato, molto spesso strumentale ad una condizione di vita, di fare un percorso di riflessione ed elaborazione dei propri errori per costruirsi un nuovo futuro.
L’Arci difende, da sempre, i diritti umani di tuttɜ. Ci impegniamo in progetti dentro e fuori dal carcere per costruire condizioni rispettose dei diritti delle persone detenute attraverso dispositivi culturali ed artistici.
Per questo il 6 e 7 ottobre a Roma abbiamo invitato espertɜ, parlamentari ed organizzazioni che si occupano dei diritti delle persone private della libertà e delle principali problematiche sociali odierne, per discutere di come migliorare la condizione detentiva e chiedere al governo più investimenti, cambiamenti legislativi, un nuovo approccio al tema della pena e della sua esecuzione.
L’incontro si svolgerà presso il circolo Arci Pietralata, già casa del popolo di uno dei quartieri simbolo delle lotte di riscatto delle borgate romane e oggi uno dei pochi centri di aggregazione e attivazione civica del territorio.
L’incontro è organizzato in collaborazione con Arci Pietralata e Arci Roma.