Si è da poco conclusa l’anteprima della Festa del cinema! Liege cinema Italien (8-9 dicembre 2019), nuovo appuntamento di promozione del cinema italiano all’estero, svoltosi a Liegi (Belgio) presso l’Auditorium del Museo La Boverie, un edificio eclettico costruito alla fine del XX secolo in occasione dell’Esposizione universale del 1905, oggi rinnovata sede del Museo delle Belle Arti e spazio per esposizioni temporanee pluridisciplinari di fama internazionale (Triennale del Design, BIP, ecc.).
L’iniziativa, promossa dal centro culturale L’Aquilone (Liegi) e dal Comune di Liegi, è stata realizzata con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles e della Provincia di Liegi, e in stretta collaborazione con UCCA e l’associazione Altera di Torino, oltre che con diversi partner territoriali, tra cui la Società Dante Alighieri di Liegi.
Un appuntamento che inaugura ufficialmente il cantiere della prima edizione del festival, programmato ad ottobre 2020, che prevede un concorso per opere prime e seconde o non distribuite all’estero, una sezione Panorama dedicata alle migliori produzioni italiane degli ultimi anni, una retrospettiva, alcuni eventi speciali dedicati a Federico Fellini in occasione del centenario della nascita e due sezioni collaterali: L’Italia che non si vede / L’Italie qu’on ne voit pas e il Moving TFF à Liège. Queste ultime, curate rispettivamente da UCCA e da Altera, sono state presentate al pubblico liegese in occasione di questa anteprima per illustrare i tratti salienti del festival che verrà e mostrare – attraverso una selezione di alcuni tra i migliori film tout court prodotti nel corso dell’ultimo anno – quel cinema italiano indipendente che spesso, per bieche logiche di mercato o per mancanza di supporti promozionali, non arriva sugli schermi. L’ospite chiamato a tenere a battesimo l’apertura di questo cantiere è stato Jean Gili, critico e storico del cinema, tra i fondatori (1984), nonché pluriennale direttore artistico di Annecy Cinéma Italien, considerato da Ettore Scola «il più importante, più informato e meno noioso tra gli specialisti stranieri del cinema italiano», che ha intrattenuto il pubblico con un’interessantissima conferenza sugli esordi di Federico Fellini e la sua influenza sui cineasti contemporanei.
Un’edizione zero, partecipata e ben accolta, che come auspicato ha registrato tanti apprezzamenti per l’iniziativa in sé e un alto indice di gradimento per gli incontri proposti e l’offerta cinematografica.
Film urgenti come Dove bisogna stare, il racconto onesto e obiettivo di Selfie, il corpo a corpo spiazzante madre-figlio-macchina da presa de La scomparsa di mia madre, l’insolita commedia lunare Tito e gli alieni testimoniano tutta l’effervescenza creativa e la vitalità del nuovo cinema italiano, capace di interrogare il presente, di aprire spazi di riflessione teorica che oltrepassano le storie e la materia, o più semplicemente di incantare, commuovere o far viaggiare il pubblico immerso nel buio della sala cinematografica.
Il programma delle giornate ha compreso altresì un apprezzatissimo documentario su Paolo Sorrentino Le Monde de Paolo Sorrentino realizzato da Sandra Marti, e l’appendice La Festa off, un evento dedicato a Cesare Zavattini nel 25° anniversario della scomparsa, svoltosi lunedì 9 dicembre presso la saletta video del centro culturale L’Aquilone, alla presenza del sindaco di Luzzara, Andrea Costa.
Alla luce dei primi riscontri, mutuando la nota espressione pronunciata da Enrico da Navarra, al momento dell’insediamento sul trono di Francia, possiamo tranquillamente dire «Liegi val bene un festival del cinema italiano»!