ROMA, 11 MARZO 2023 – A Steccato di Cutro si è svolta la manifestazione promossa dalle associazioni del Tavolo Asilo e Immigrazione, insieme ad altre organizzazioni e reti. Nelle stesse ore è stato recuperato il corpo della 74esima vittima del naufragio, una bimba di circa 5 anni.
In testa al corteo la croce fatta con quel che resta del barcone naufragato.
Diecimila le persone giunte in pullman da tutta Italia, per esprimere concretamente un lutto silenzioso ed indignato per questa tragedia.
«Siamo qui oggi a fare ciò che il Consiglio dei Ministri non ha fatto e dare dignità alle vittime innocenti delle leggi di questo Stato. Queste ennesime vittime non sono infatti frutto della cattiveria del mare. Sono il risultato di almeno 20 anni di propaganda; 20 anni di ingressi legali negati, 20 anni di retorica razzista, 20 anni di leggi che hanno costruito il più grande cimitero a cielo aperto del mondo perché in questo paese, grazie alla legge Bossi-Fini, non si entra più regolarmente e le persone sono costrette ad attraversare il mare, in una lotteria che troppo spesso va male», afferma Walter Massa, Presidente nazionale Arci. «Dopo la grande e silenziosa manifestazione di Steccato di Cutro, dopo l’abbraccio dell’Italia della solidarietà e dei diritti alle famiglie delle vittime, torneremo in piazza nelle prossime settimane per denunciare il tentativo di ritorno ad un pessimo passato e per smascherare il favoreggiamento dell’irregolarità da parte di questa maggioranza di governo».
«La strage si ferma solo se si mettono in campo strumenti diretti e urgenti per fermarla, un programma di ricerca e salvataggio, e non inventando facili capri espiatori», afferma Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione Arci. «Il Governo Meloni invece non ha risposto alle domande che quella tragedia ci pone e continua ad agire per mero interesse privato, contando, con interventi propaganda, di alimentare odio e razzismo e raccogliere consenso», prosegue Miraglia.
«Il decreto migranti approvato durante il Consiglio dei ministri a Cutro contiene misure che possiamo definire oltraggiose, prese a pochi chilometri dalle bare che i Ministri si sono guardati bene dal visitare. Arriva una stretta sui permessi per Protezione Speciale, un colpo di coda leghista che comporterà più dinieghi alle domande d’asilo, più persone irregolari, più lavoro nero e quindi più evasione fiscale e contributiva. Un puro atto di propaganda che non affronta e risolve i problemi, ma alimenta odio e razzismo», conclude Miraglia.
Non ci fermeremo.
Perché non ci siamo nuove stragi.
Per la dignità e i diritti di tutte le persone.