Ieri mattina la Mare Jonio ha completato il salvataggio di 98 persone tra cui 26 donne di cui almeno 8 incinte, 22 bambini di meno di 10 anni e almeno altri 6 minori. Il salvataggio è avvenuto a circa 70 miglia a nord di Misurata. Molti dei migranti provengono da Costa D’avorio, Camerun, Gambia e Nigeria. Alcuni dei ragazzi soccorsi presentano segni di evidenti torture, con lesioni serie agli arti, tanto da non riuscire a salire a bordo di Mare Jonio autonomamente, e ustioni sul corpo dovute al prolungato contatto con la benzina.
Dopo la richiesta alle autorità marittime di un porto sicuro di sbarco, questa mattina alle 6 l’equipaggio è stato svegliato da una motovedetta della Capitaneria di Porto italiana che notificava al comandante il divieto di ingresso in acque territoriali.
Pur avendo acconsentito all’evacuazione di donne, bambini e malati dalla Mare Jonio, il Viminale non permetterà l’ingresso nelle acque territoriali della nave con gli altri migranti a bordo. Ma, come dichiara l’equipaggio «Per noi il salvataggio si concluderà solo quando ognuno dei naufraghi sarà a terra, curato e assistito». Restare umani non è negoziabile.