«I pazzi aprono le vie che poi percorrono i savi», scriveva lo scrittore Carlo Dossi e Màt, la settimana della Salute Mentale in programma a Modena dal 20 al 27 ottobre, fa un po’ questo: aprire la strada contro il pregiudizio e lo stigma che spesso colpiscono le persone che fanno un percorso all’interno dei servizi di salute mentale e le loro famiglie.
Nato da un’idea dell’Azienda USL di Modena e organizzato da Arci Modena, il festival in questi otto anni è riuscito a costruire un’importante rete di associazioni, enti e istituzioni che partecipano alla costruzione del programma, che quest’anno avrà 88 eventi tra Modena e provincia, tra incontri, dibattiti, mostre, concerti, film, spettacoli teatrali, laboratori, appuntamenti sportivi e tanto altro. «Intervenire sulla rappresentazione negativa e stigmatizzante della malattia mentale e delle persone che ne soffrono, produce ricadute positive e dirette sul livello di inclusione sociale degli entri carico al servizio» spiega Fabrizio Starace, direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl di Modena, sottolineando l’importanza di costruire un percorso culturale che punti all’inclusione e al superamento dell’indifferenza rispetto a questi temi.
Il festival si apre sabato 20 ottobre alle 15.30 con il tradizionale Màt Pride, la marcia di utenti, familiari, operatori, cittadini che camminano insieme attraverso il centro storico di Modena indossando la maglietta gialla – colore del festival – per ritrovare il diritto ad una cittadinanza attiva e al benessere di un percorso di cura condivisa e consapevole. Da lì prenderà il via il ricco calendario di appuntamenti che tra convegni in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia, i Centri di Salute Mentale del territorio e le associazioni di utenti e familiari e gli eventi organizzati dalle tante realtà del territorio, offriranno momenti di riflessione, confronto e intrattenimento sul tema della salute mentale. Màt ha il patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Provincia e del Comune di Modena, dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e la media partnership di Trc, Gazzetta di Modena e Radio Liberamente.
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