La nave è il centro di un progetto promosso da una rete di associazioni, ONG e realtà politiche e sociali
La nave italiana Mediterranea è partita per raggiungere le acque internazionali che separano le coste italiane da quelle libiche e svolgere attività di monitoraggio, testimonianza e denuncia della drammatica situazione che quotidianamente vede donne, uomini e bambini rischiare la propria vita, attraversando il Mediterraneo centrale, nell’assenza di soccorsi, nel silenzio e nella complice indifferenza dei governi italiano ed europei.
Mediterranea è una nave di 37 metri attrezzata per soccorrere, se necessario, chiunque rischi di morire in mare. L’equipaggio è composto di 11 persone e comprende anche un team di soccorso. Sulle navi della missione sono present, quali testimoni, il deputato di Sinistra Italiana Erasmo Palazzotto e la scrittrice Elena Stancanelli.
Questa prima missione vede impegnata al fianco di Mediterranea un’imbarcazione di appoggio con a bordo rappresentanti della rete di associazioni, ONG e realtà sociali e politiche che hanno dato vita a questa iniziativa. Alla missione si affiancherà anche Astral, una delle navi di Proactiva Open Arms, salpata alcuni
giorni fa dalla Spagna.
La nave è il ponte su cui si sviluppa un progetto aperto e coinvolgente. Mediterranea è, infatti, la piattaforma di realtà della società civile impegnate oggi nel Mediterraneo centrale ed è una rete territoriale di supporto aperta alla partecipazione di quanti vogliano attivarsi concretamente. E’ un’azione non governativa, di disobbedienza morale e obbedienza civile, di organizzazioni di natura differente a partire dal nucleo promotore di cui fanno parte singole persone e associazioni come l’Arci e Ya Basta Bologna, ONG come Sea-Watch, il magazine online I Diavoli, imprese sociali quali Moltivolti di Palermo.
I garanti dell’operazione sono Nicola Fratoianni, Rossella Muroni, Erasmo Palazzotto e Nichi Vendola. “In una situazione – scrive il board congiunto di Mediterranea – che vede da una parte un dramma senza fine nel Mar Mediterraneo a pochi chilometri dalle nostre coste e dall’altra la mistificazione della realtà con l’avanzare aggressivo dei nazionalismi e dei razzismi, la nostra scelta è attivarci, impegnarci concretamente, agire. Essere dove rischia la vita chi affronta in mare enormi pericoli: per noi questa è oggi la scelta giusta. E’ l’unica scelta per chi non si rassegna ad un’Italia e ad un’Europa fatta di porti chiusi, intolleranza, indifferenza complice. Per questo abbiamo scelto di salire a bordo e di seguire la rotta della civiltà”.
Mediterranea è un progetto possibile anche grazie a Banca Etica, che ha concesso il prestito per poter avviare la missione. Banca Etica supporta inoltre le attività di crowdfunding e ha svolto attività di tutoraggio per gli aspetti economici dell’intera operazione. L’attività di fundraising è parte integrante dell’iniziativa e rappresenta fin da ora una fondamentale voce di finanziamento, con un programma di crowdfunding coordinato sul sito www.mediterranearescue.org