Meloni a Tripoli espressione peggiore della propaganda del nostro governo e dell’Europa sulla pelle di migliaia di persone

“L’incontro a Tripoli sull’immigrazione è davvero l’espressione peggiore della propaganda del nostro governo e dell’Europa sulla pelle di migliaia di esseri umani”. Così Filippo Miraglia, responsabile Immigrazione di Arci nazionale, sul viaggio in Libia della premier Giorgia Meloni per partecipare all’incontro sull’immigrazione.

“Le torture, le violenze, i crimini contro l’umanità, la riduzione in schiavitù, confermate più volte dalle Nazioni Unite, in documenti ufficiali, e da soggetti indipendenti – prosegue Miraglia – non sono in nessun modo un problema per Meloni & company. Evidentemente le vite di quei migranti, che sono considerati merce di scambio dalle milizie libiche, dai trafficanti, non valgono nulla per la nostra presidente del consiglio. Altro che Piano Mattei! Un altro incontro nel quale utilizzare le stesse bugie, a partire dalla differenza tra flussi legali e illegali, che sono responsabilità dei governi e non certo delle singole persone”.

“Il decreto flussi è un grande bluff – conclude Miraglia – e un imbroglio, che produce anche corruzione e ricatti, e che la presidente del Consiglio continua a citare come se avesse risolto i problemi e le contraddizioni di un sistema bloccato e senza soluzioni praticabili. Il governo Meloni, come sempre in questi quasi due anni, si schiera dalla parte dei trafficanti e di chi lucra sulla pelle dei migranti, usando questo tema come argomento di propaganda, senza alcun collegamento con la realtà. Intanto nel Mediterraneo si continua a morire e in quei Paesi, considerati sicuri da Meloni e Piantedosi, si continuano a registrare violenze, morte, crimini contro l’umanità. Una vergogna per l’Italia e per l’UE”.