Il comunicato dell’Associazione europea per i diritti umani sulla manifestazione di Vienna
Sabato 13 gennaio, quarantamila persone sono scese in strada a Vienna per protestare contro la coalizione di governo che include l’estrema destra. «Non lasciate i nazisti governare», si leggeva sui cartelli dei dimostranti che hanno chiesto al resto dell’Europa di boicottare il governo di Sebastian Kurz.
Dopo le ultime elezioni, il Partito Popolare OVP di centrodestra ha stretto un accordo con il Partito della Libertà FPO di estrema destra di Heinz-Christian Strache, che ora è nella coalizione che governa il paese. Il FPO ha sei ministeri, fra cui quelli degli Esteri, degli Interni e della Difesa. Strache è vice-cancelliere.
«Questi estremisti di destra FPO appartengono a un partito le cui radici risalgono al partito nazista NSDAP», spiega una manifestante. In piazza famiglie, studenti, pensionati, sindacati, associazioni, organizzazioni politiche.
L’Associazione Europea per la Difesa dei Diritti Umani (AEDH), nell’occasione, ha pubblicato la seguente dichiarazione:
«Nel cuore dell’Europa, è particolarmente scioccante che un governo legale pensi sia necessario assicurarsi la maggioranza includendo il FPO (Partito della Libertà), un partito della più estrema destra. Apertamente xenofobico, opposto a qualunque cosa da esso considerata straniera, culturalmente razzista, fondamentalmente anti-Europeo, il FPO è direttamente l’erede e il successore del partito nazista i cui protagonisti e le cui idee non sono state giuridicamente rimosse dalla politica austriaca.
In linea con l’instabilità mondiale, in Austria così come in altri stati membri dell’Unione Europea, partiti fascisti e razzismo sono entrati a far parte di coalizioni di governo, o hanno quasi raggiunto il potere, o pesano negativamente sulle politiche pubbliche. E stanno cercando di trascinare i loro rispettivi paesi su una strada che, dal 1945, dovrebbe essere impraticabile.
L’Associazione Europea per la Difesa dei Diritti Umani chiama i cittadini austriaci a rimanere particolarmente vigilanti sul corso politico del loro paese. E raccomanda ai cittadini europei di prendere atto del ritorno dell’estrema destra nei propri paesi e di lottare contro ogni tentativo di coordinamento fra questi partiti in Europa in nome di una comunità etnica che non esiste ma che avrebbe bisogno di escludere, se non di eliminare, gli ‘altri’, gli stranieri, gli ebrei, gli arabi, i neri, i rom, i disabili, i malati mentali, i sindacati, le associazioni… Il cancelliere Kurz dichiara di non essere razzista nè xenofobo e ovviamente non nazista. La direzione politica austriaca verrà quindi valutata alla luce delle sue azioni. La AEDH si aspetta che i governi degli stati membri e le istituzioni europee rimangano vigilanti nel loro sforzo di prevenire che le deviazioni e gli abusi di estrema destra diventino idee normali ed accettabili».