La prossima campagna elettorale europea sarà un momento fondamentale per alzare ancora l’attenzione sulla modifica del regime IVA al quale è stato sottoposto il non profit ed il Terzo settore.
La modifica normativa, a chiusura di una procedura di infrazione UE, ha ricondotto nel campo IVA le associazioni non profit che precedentemente ne erano escluse. Il cambio di regime, applicabile da gennaio 2025, produrrà, oltre ad un insostenibile equiparazione degli enti non profit alle imprese commerciali, un sostanziale aggravio di adempimenti burocratici senza, peraltro, determinare maggior gettito per lo Stato.
ARCI ha da subito lavorato per scongiurare e superare questa modifica, nella convinzione che sia fondamentale per riconoscere e tutelare la funzione politica, sociale e culturale dell’associazionismo e del Terzo settore.
Grazie a questo nostro impegno siamo riusciti a posticiparne l’applicazione, prima fissata a luglio 2024, con l’approvazione in febbraio di un emendamento in sede di conversione del milleproroghe.
Acquisito questo importante risultato, vogliamo ora rilanciare l’attenzione per cancellare la norma. In questa direzione, abbiamo promosso l’elaborazione di un testo per la reintroduzione dell’esclusione IVA, iniziativa portata nel Forum nazionale del Terzo settore che poche settimane fa ha licenziato il testo della proposta di intervento legislativo.
Adesso dobbiamo portarla ad approvazione e la spinta dei territori sarà determinante per raggiungere questo risultato.