Riaprire e far rivivere uno spazio culturale, specialmente in un contesto di provincia, non è un atto altruistico, «iniziative del genere fanno del luogo in cui si vive un posto migliore innanzitutto per se stessi».
Le parole che Marco Messina, musicista e sound design, fondatore e membro dei 99 Posse, ha pronunciato domenica 1 dicembre a Benevento, prima della proiezione di Psicomagia, un’arte per guarire davanti ad un pubblico gremitissimo e attento, racchiudono l’intero intento dell’evento Pianeta Jodorowsky e del neonato progetto Interno Notte.
Dopo 6 anni di inattività cinematografica, il Cinema Massimo di Benevento, teatro e monosala da 650 posti a sedere, costruito ed inaugurato nel 1953 dal Cavalier Angelo Miranda, è di nuovo pronto a stampare biglietti ed accogliere gli spettatori in sala.
L’idea di affidare all’ultimo discusso film di Alejandro Jodorowsky, ancora inedito in tutta la provincia, e a una serata a lui dedicata il compito di rianimare il teatro di Via Perasso, nel centro del capoluogo sannita, è stata vincente. Da tutta la provincia, ma anche dall’Irpinia e da Salerno, esperti, appassionati e neofiti si sono accalcati nel foyer del cinema. La serata prevedeva musica, vino, un angolo dedicato ai tarocchi, installazioni, video, stand di libri e fumetti a tema in collaborazione con la libreria Millelibri di Bari e la fumetteria Stregomics, ma i presenti erano soprattutto desiderosi di sedersi in sala e godersi la pellicola. È stata l’occasione anche per presentare ufficialmente il progetto Interno Notte, nato dall’incontro tra i fratelli Angelo e Alessandro Agostinelli Miranda, proprietari della struttura, Chiara Rigione, presidente dell’associazione Kinetta, affiliata a UCCA, Roberta De Santis, Francesco Navarra ed il suddetto Marco Messina.
Un luogo come il Massimo, che ha vissuto mille vite, dall’età d’oro del cinema e del teatro alla recessione economica, investito dall’avvento dei multisala prima e dello streaming selvaggio poi, un baluardo culturale della città in cui si possono respirare ancora oggi tra i muri in marmo quasi 70 anni di storia, non deve restare chiuso al pubblico. I tanti presenti all’evento di domenica sembrano averlo gridato all’unanimità. Pianeta Jodorowsky è solo la prima scintilla: l’intento è inventare sempre nuove occasioni di aggregazione, combinando cinema, teatro, musica, letteratura, arte, per ricreare l’abitudine di vivere un importante spazio culturale cittadino che si ha la fortuna di avere a pochi passi da casa.
(ndr – foto di Luca Daniele)